CENNI STORICI

Fiumicello e' il derivato del nome latino flumen al quale aggiungendo Cel (Tiel) si ricava il probabile toponimo flunen-cel che per la prima volta venne citato (flumisel) in un documento che data 1174. Terra in origine paludosa, segue il naturale evolversi da zona di pescatori (data la notevole concentrazione di corsi d'acqua) a pastori fino alla sua quasi "naturale" propensione all'agricoltura ancora oggi importante motore dell'economia fiumicellese.
Il nome di Fiumicello appare per le prime volte agli inizi del 1200 in documenti del Patriarca d'Aquileia Wolfger. Il 9 maggio 1211 si tenne a Fiumicello una riunione alla presenza del Patriarca Wolfger, per discutere argomenti che riguardavano il patriarcato. Non si sa il perche' la sede sia stata Fiumicello e non Aquileia, forse qualche impedimento avra' portato alla scelta di Fiumicello perche' più vicino ad Aquileia oppure si voleva in qualche modo dare una certa importanza al luogo tenendovi qualche importante riunione.
Fiumicello come Aquileia subisce l'invasione di vari popoli tra questi i Longobardi. Fiumicello, ad un certo punto diventa gastaldia, cioè zona amministrata da un addetto patriarcale che aveva il compito di reggerla con poteri civili, criminali e di presiedere le riunioni dei consigli. Le riunioni pubbliche avevano luogo presso la chiesa di S. Lorenzo dove il gastaldo decideva e giudicava. Da un documento del patriarca Gregorio datato 9 maggio 1268 si legge che la gastaldia di Fiumicello è concessa in affitto ad un certo Leonardo d'Aquileia "1268, die IX exeunte Maij. D.nus Patriarcha pro M.s 50 concessit affictus Gastaldiae Flumiselli...."
Fiumicello viene citato, nel corso del medioevo in contratti ed atti di non troppa importanza. Da documenti dell'epoca appare chiaro che già nel XIV secolo sorgeva una originaria chiesa in Fiumicello, pare sita nell'attuale costruzione della chiesa di San Lorenzo, ma dedicata a S. Canciano, martire aquileiese.
Nel 1420 cessa il potere patriarcale con la venuta della serenissima. La famiglia Savorgnan aveva poco lontano a Fiumicello una sua roccaforte in quel della Centenara presso Belvedere, borgo della pieve di Fiumicello. La Centenara, ora adibita a campeggio, fu la roccaforte dei Savorgnan allorche' venne ucciso Federico (1388) e la famiglia quì si rifugiò data la possibilità di raggiungere Grado via mare. Da quì inizia l'alleanza dei Savorgnan con i dogali e la conquista della patria da parte della serenissima. Nel 1420 Tristano, figlio di Federico Savorgnan entra ad Udine con i veneti e decreta così la fine del patriarcato. Il Friuli cambia fisionomia ed è diviso tra veneti e arciducali con una conformazione politica a macchia di leopardo. A parte le guerre gradiscane poco c'è da dire per il seguito in questi anni. I patriarchi furono di nomina dogale e a poco a poco Aquileia perse l'importanza di un tempo.
Dal 1500 al 1797, anno della venuta di Napoleone poco avvenne, se non le solite beghe tra arciducali e serenissima. Della chiesa "fiumicellese" si hanno delle pregevoli carte topografiche di origine settecentesca che ne tracciano i possedimenti. Le foto originali di quelle mappe appartenute al geom. Basutto Gino, regalate a suo tempo ad Alfredo Bais verranno pubblicate in questo sito. Gli originali sono ora di proprietà della bcc di Fiumicello ed Aiello del Friuli.
Una famiglia si distinse in ambito socio-economico in quel di Fiumicello ed è la famiglia Andriani. Gli Andriani diedero alla chiesa fiumicellese TOMASO ANDRIANI (1589-1600), PIETRO ANDRIANI (1620-1648), NICOLO' ANDRIANI (1668-1717).
Fu Pietro Andriani che trasformò la chiesa di S. Lorenzo da quello che ne restava della vecchia costruzione medievale. Venne portata a termine nel 1649 da Vivaldo Zanotti di Fiumicello. Anche lo Zanotti era fiumicellesee probabilmente anche lui fu nominato parroco per intercessione della famiglia Andriani.
Continuamente la Casa d'Austria poneva il problema delle nomine ecclesiastiche in contrapposizione al Patriarcato per renderlo sempre meno credibile e potente. Gli Andriani avevano a Fiumicello attività d'impresa e alcuni si distinsero in Austria e Ungheria ma col tempo la famiglia perse il potere socio-economico.
Fiumicello vantava sotto il suo decanato le due chiese già patriarcali di Aquileia e Grado e nel 1765 contava 1100 abitanti.
Nel 1797 arriva Napoleone e spazza via la Repubblica di S. Marco. Nel 1813 arriva di nuovo l'Austria. L'uragano napoleonico portò miseria e fame, tanto che pellagra e malaria imperversavano mettendo a dura prova la popolazione ed in modo particolare i bambini che spesso non riuscivano a farcela. Fu con l'arrivo di don Adamo Zanetti che Fiumicello ebbe una spinta all'innovazione socio-economica con la creazione di cooperative e casse rurali. Arriviamo al 25 maggio 1915 in cui le truppe italiane entrarono in Fiumicello. Passata la grande guerra nel 1922 arriva per la seconda volta don Zanetti che riprende possesso della parrocchia.
Un provvedimento governativo (Regio Decreto del 30.12.1923) sopprime il comune di Fiumicello aggregandolo ad Aquileia. Questo provocò moltissimi malumori sia di ordine pratico (la distanza) che di ordine morale e di orgoglio dei fiumicellesi. Si riporta la lettera che venne scritta esponendo i perche' di una scelta così antistorica.
Vedi lettera di protesta

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