Giovedì 12 aprile, il Piccolo: Foce dell'Isonzo, decolla la riserva naturale (foto). Venerdì 13 aprile, il Messaggero: L'opposizione contesta il bilancio: 'indebitamento per 8,5 miliardi'. Sabato 14 aprile, il Gazzettino: restaurata una casa del 1600.
Sono partiti i lavori di sistemazione nell’ambito comunale. Ottanta ettari con percorsi, soste, pannelli didattici
Foce dell’Isonzo, decolla la riserva naturale
Sono iniziati in questi giorni i lavori di sistemazione della parte della Riserva naturale della foce dell'Isonzo ricompresa nel comune di Fiumicello. Seppur con i problemi causati dalle non certo favorevoli condizioni meteorologiche, infatti, le ditte incaricate stanno già cominciando la realizzazione delle varie opere previste dal progetto di circa 217 milioni approntato dell'Ente gestore della riserva (di cui fanno parte le amministrazioni comunali di Staranzano, che ha anche il ruolo di capofila, San Canzian d’Isonzo, Grado e Fiumicello).
«Gli interventi in programma - spiega il sindaco Paolo Dean - sono mirati a rendere fruibili i circa ottanta ettari sui quali si estende l'area protetta attraverso la creazione di appositi percorsi, con la sistemazione di zone per la sosta, pannelli didattici e apposita segnaletica, la realizzazione di rampe in legno e la costruzione di quattro torrette per l'osservazione paesaggistica e ambientale».
Oltre a questo, il progetto, finanziato con uno stanziamento regionale di 417 milioni (circa la metà è stato comunque già utilizzato per acquistare lotti di terreno da privati), prevede anche il ripristino di alcune essenze arboree e la demolizione dell'ex cabina elettrica. «Con questi lavori, che dovrebbero terminare il luglio - continua Dean - sarà portato a termine il primo lotto di quelli che erano gli interventi previsti nel piano complessivo: la speranza è che si possa realizzare quanto prima anche il secondo lotto che permetterebbe la creazione, all'esterno della zona della riserva, di un'area da adibire a parcheggio, ma anche attrezzata per ospitare eventuali manifestazioni pubbliche».
Sembra insomma prendere quota questo parco istituito dalla Regione nel 1996 con l'obiettivo di difendere e ripristinare le caratteristiche ambientali del tutto particolari tipiche delle zona golenale dell'Isonzo. «L'auspicio - conclude il primo cittadino di Fiumicello - è che, a fianco dell'esperienza della Riserva, si sviluppino anche iniziative di tipo economico in grado di fornire i necessari servizi al flusso dei visitatori».
Michele Tibald
FIUMICELLOOpere pubbliche costose
L’opposizione contesta il bilancio:
«Indebitamento per 8,5 miliardi»
Il consiglio comunale di Fiumicello ha approvato, con il voto contrario della "opposizione", il bilancio di previsione relativo al triennio 2001/2003. Un bilancio che, a detta dell’opposizone, presenta parecchie sorprese che non saranno affatto gradite ai cittadini fiumicelesi.
«Innanzitutto - afferma il gruppo consiliare Fiumicello per tutti - viene confermata, caso mai ve ne fosse stato bisogno, l'ormai cronica scarsa vena progettuale dell'amministrazione comunale. Niente di nuovo viene detto circa i futuri propositi politico/amministrativi. Gestione del territorio e dell'ambiente, gestione associata dei servizi, sviluppo dell'economia. Nulla o poco più viene detto sui settori che sostanziano lo sviluppo economico e sociale della nostra comunità. Ancora una volta ci si è limitati a scopiazzare taluni progetti ed intuizioni elaborati nel corso del recente passato. Tale stato di cose provoca sconcerto derivante dal dover constatare ancora una volta come l'attuale gruppo dirigente non riesca ad esprimere un proprio pensiero progettuale e fondi la propria azione amministrativa sulla semplice, e molto comoda, riproposizione dell'esistente».
Ma la lettura del documento programmatico, secondo l’opposizione, evidenzia con grande nettezza un elemento su tutti: i debiti. «Questa amministrazione, sterile allorquando si tratti di progettare il futuro socio-economico locale, nella spasmodica ricerca del consenso elettorale, intende dar corso ad un'imponente serie di opere pubbliche, del costo di quasi nove miliardi, per il finanziamento delle quali vuole ricorrere al debito: mutui, prestiti obbligazionari od altri strumenti finanziari. Dopo aver contratto mutui per più di 600 milioni durante l'appena trascorsa annualità, l'amministrazione comunale, prevede nei prossimi tre anni di indebitarsi per ulteriori 8 miliardi e mezzo».
L’opposizione ha fatto due calcoli. «Con il vigente tasso di interesse praticato dagli istituti di credito e dalla Cassa Depositi e Prestiti (poco più del 6%) otteniamo l'importo della rata che il comune dovrà pagare. Una cifra da far paura: 800 milioni annui».
«Quanto ci costerà - conclude l’opposizione -? La bella cifra di 182.000 pro capite annue. Neonati ed utraottantenni compresi. Cosa devono aspettarsi i cittadini di Fiumicello nei prossimi anni ? Molto semplice. La ripartizione pro capite dei debiti, attraverso l'aumento dell'imposizione fiscale».
FIUMICELLO Dopo lungo lavoro è diventata la pizzeria "Alla Catapecchia" Restaurata una casa del 1600 Fiumicello Era ormai ridotta ad un rudere, da molto tempo in disuso e abbandonata, ma c'è chi ama ancora le tradizioni e ha pensato di ristrutturare questo edificio risalente al XVII secolo. Ora ha cambiato destinazione d'uso ed è diventata una pizzeria che si chiama "La catapecchia". Uno studio del geometra Bruno Berto ha consentito, dopo un complesso lavoro, di conservare buona parte delle strutture originarie che sono state valorizzate in maniera ottimale. La costruzione è situata nel "Broili" di Papariano, zona la cui denominazione ha origine dal celtico "brogìlos". Nel Medioevo il termine indicava un podere recintato che comprendeva il frutteto e il giardino. La località dove ora sorge la pizzeria, appena inaugurata, era conosciuta fino al XVII come "borgo degli Andrani", dove tuttora sorge il secentesco palazzo di questa famiglia di imprenditori di legnami. Nel XXVII secolo il complesso residenziale comprendeva la palazzina e il "folador", ai quali venne aggiunta una cappella gentilizia . Livio Nonis