Domenica 22 dicembre, il Piccolo: Il Comitato per la difesa delle falde mobilita le comunità Domenica 22 dicembre, il Gazzettino: Tutti i Comuni con i contributi Domenica 22 dicembre, il Messaggero: Il consiglio di Fiumicello esprime netta contrarietà alla centrale a carbone Domenica 22 dicembre, il Messaggero: Il comitato: è un progetto che va contro le popolazioni Lunedì 23 dicembre, il Messaggero: I sindaci: mai stati interpellati Lunedì 23 dicembre, il Messaggero: Castionese, una straniera in casa Martedì 24 dicembre, il Messaggero: Progetti per disabili con la coop Thiel Martedì 24 dicembre, il Messaggero: I comitati si riuniscono a Codroipo Venerdì 27 dicembre, il Piccolo: 'Pollice verso' alla centrale a carbone Venerdì 27 dicembre il Messaggero: Nella chiesa di San Lorenzo Martire un presepio... Sabato 28 dicembre, il Messaggero: No del sindaco alla soluzione di Stato-Regione Domenica 29 dicembre, il Messaggero: Rubati 3.500 euro Domenica 29 dicembre, il Messaggero: Furgone scivola nel fiume e i cinesi restano a piedi Domenica 29 dicembre, il Gazzettino: Altra raffica di furti nella notte Lunedì 30 dicembre, il Gazzettino: Caccia ai ladri nella Bassa friulana
Il Comitato per la difesa delle falde mobilita le comunità: "C'è un accordo di programma stipulato tra Tondo e il governo" Pozzi addio nella Bassa: spunta il piano-acquedotto
Interessati anche Aquileia, Terzo e Fiumicello con una spesa iniziale di 12 milioni di euro
Il Comitato per la difesa e la tutela delle falde e dei pozzi artesiani del Cervignanese chiama a raccolta il "popolo delle fontane". Il motivo è dato dal progetto di acquedotizzazione della Bassa a cui "stanno lavorando contro la popolazione e a favore di interessi miliardari - afferma il comitato - la Regione e altri enti pubblici e privati".
Alla base di questa affermazione "un documento, ignoto alla gran parte dei sindaci - continua il comitato -, vale a dire un "Accordo di programma-quadro sulla tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche", stipulato tra il presidente della giunta regionale e il governo, con il quale Cervignano, Aquileia, Terzo, Fiumicello vengono dotati di acquedotto con una spesa di avvio di circa dodici milioni di euro, all'interno di un quadro complessivo per la gestione integrata dell'acqua pari a 577.754.922,92 euro che ci si ripromette di reperire".
La citazione esatta della cifra, compresi i centesimi, è, di per sé stessa, emblematica. Rilevato che non è stato speso un soldo per la ricerca e la difesa dell'acquedotto naturale (il sistema dei pozzi artesiani nella Bassa) e non si è operato concretamente per individuare le fonti di inquinamento da atrazina (cavallo cavalcato per invocare gli acquedotti), "l'accordo è avvenuto - fa notare il comitato - nel mentre il Servizio geologico nazionale, riconoscendo scientificamente validi i nostri obiettivi, ha incaricato l'Università di Udine di riavviare lo studio sui pozzi artesiani, fatto morire dai politici regionali".
A questo punto al comitato non resta che appellarsi ai Comuni e alla popolazione. Ai primi perché chiedano alla Regione lo "stralcio"; alla popolazione perché intervenga numerosa alla nuova campagna di ""assemblee di mobilitazione" che saranno convocate". Il comitato conclude con un invito: "Cittadini non si molla".
Alberto Landi
Tutti i Comuni con i contributi
Estratto dall'allegato C "Completamento della rete acquedottistica nella Bassa friulana", elenco dei Comuni in provincia di Udine: Aiello 867.500 Aquileia 1.142.000 Bagnaria Arsa 1.180.500 Cervignano 3.426.500 Fiumicello 967.000 Ruda 1.047.000 San Giorgio di Nogaro 2.209.500 Terzo d'Aquileia 936.500.
Il consiglio di Fiumicello
esprime netta contrarietà
alla centrale a carbone
Il consiglio comunale di Fiumicello con un secco no ha deliberato in modo unanime e forte il proprio diniego alla conversione da gas a carbone della centrale termoelettrica di Monfalcone. L'assemblea civica, riunitasi per discutere del problema, ha ritenuto che vi siano troppi aspetti ancora da chiarire in merito al progetto in corso sul potenziamento e sulla conversione di questa centrale. "Qual è il piano energetico della nostra regione?" si domanda il sindaco del capoluogo friulano Paolo Dean. "Se calcoliamo la produzione di energia che avviene tra le centrali di Torviscosa e quella di Trieste, raggiungiamo ampiamente un quantitativo sufficiente alle necessità energetiche regionali. Ampliando gli impianti della centrale di Monfalcone, andremmo a raddoppiare tale produzione". Secondo il progetto di ampliamento, infatti, la centrale termoelettrica di Monfalcone raggiungerebbe una potenza complessiva di 900 megawatt. "Non solo - continua il primo cittadino di Fiumicello -, bisogna calcolare anche i costi ambientali che la conversione comporterebbe: reintroducendo il carbone, infatti, aumenterebbe anche l'emissione di particelle dannose per l'atmosfera, che, come si sa, non hanno confini e potrebbero diffondersi un po' ovunque sul nostro territorio".
Secondo Dean, quindi, alla nostra regione toccherebbero i costi di una sovraproduzione energetica a favore delle regioni confinanti. "Non dobbiamo dimenticare che la centrale è stata convertita a gas a seguito del decreto D'Alema del '99, che prevedeva, all'interno del piano di cessione degli impianti Enel a favore di altri soggetti, il passaggio dal gas al carbone per alcune centrali, per rientrare nel piano di risanamento sottoscritto anche dall'Italia con il protocollo di Kyoto".
Norman Rusin
Il comitato: è un progetto che va contro le popolazioni
Gelmino Pozzo: questo provvedimento è un favore fatto a enti pubblici e privati che gestiranno il business dell'acqua
CERVIGNANO. Ammonterebbe a tredici milioni di euro (circa ventisei miliardi di lire) la spesa di avvio per la costruzione di un acquedotto nella Bassa friulana.
Il dato è contenuto, come abbiamo detto, nell'accordo di programma quadro sulla "Tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche", che sarebbe stato esaminato di recente dal Comitato per la difesa delle falde e dei pozzi artesiani della Bassa. Secondo quanto riportato dai membri del comitato il documento sarebbe stato stipulato e sottoscritto dal presidente della giunta regionale Renzo Tondo e dal Governo il 7 novembre scorso. In questo documento, come si è già detto, figurerebbe una spesa per l'avvio dei lavori di costruzione di un acquedotto di oltre dodici milioni di euro, all'interno di un quadro complessivo per la gestione integrata dell'acqua pari a 577.754.922,92 di euro (oltre mille miliardi di lire).
All'interno del progetto rientrerebbero diversi comuni della Bassa friulana, tra cui Cervignano, Fiumicello, Aquileia, Terzo d'Aquileia, San Giorgio, Ruda, Aiello, Villa Vicentina e Porpetto, ma sembrerebbe che i sindaci di questi comuni non siano stati informati della questione.
"Per il territorio del comune di Fiumicello il costo dei lavori di acquedottizzazione sarebbe di oltre un milione di euro" afferma Luciano Borin, uno dei membri del comitato "senza che sia stato stanziato un soldo per la ricerca e la difesa dell'attuale acquedotto naturale che è il sistema dei pozzi artesiani nella Bassa, e senza che in questi anni gli enti regionali abbiano operato concretamente all'individuazione e alla localizzazione delle fonti di inquinamento da atrazina."
Il comitato, da anni impegnato nella lotta per la difesa della acque di falda e per evitare la loro commercializzazione, si sarebbe recentemente rivolto al Servizio Geologico Nazionale per avviare uno studio sui pozzi artesiani. L'ente avrebbe affidato la ricognizione all'Università di Udine, che avrebbe riconosciuto come validi gli obiettivi proposti dal comitato, senza peraltro destare l'attenzione delle istituzioni. "Questo studio lo avevamo proposto oltre una decina di anni fa, ma è stato fatto consapevolmente morire dai politici regionali - continua Gelmino Pozzo, un altro membro del comitato - a noi, inoltre, non risulta che siano state fatte nei comuni della zona "informative" da parte dei sindaci su un simile progetto, a cui stavano lavorando, contro la popolazione ed a favore di interessi miliardari, la Regione ed altri enti pubblici e privati." Le accuse mosse dal comitato sono durissime, ma sembrerebbero fondate poichè, secondo quanto affermano i fautori della protesta, sarebbero venuti in possesso del documento attraverso fonti certe ed affidabili, interne al governo regionale.
"A questo punto chiediamo ai comuni della zona che inviino alla Regione e al Governo le richieste di stralcio della previsione dell'accordo firmato da Tondo" conclude Pozzo. "Per i capitoli relativi agli acquedotti e alla loro sostituzione, e di inserire al loro posto quelli riguardanti gli interventi per la salvaguardia delle falde e dei fontanili, la costituzione dell'unità di sub bacino, e l'approntamento dei programmi di razionalizzazione attraverso i pozzi di quartiere."
Norman Rusin
I sindaci: mai stati interpellati
Fontane: protesta dei primi cittadini per l'accordo Stato-Regione
"Al pari del sindaco di San Giorgio, Tonino Occhioni -,dice il sindaco di Fiumicello Paolo Dean-, non ne so nulla. Sono arrabbiato quando queste cose cadono dall'alto senza consultare nemmeno chi, sia esso all'interno di un comitato o di una istituzione si è sempre attivato sulle questioni ambinetali. Da parte mia e da parte di altri sindaci c'e il sostegno al "popolo delle fontane": le acque del nostro territorio sono una realtà importante che va utilizzata nel modo corretto. Siamo di fronte ad una Regione che ancora non ha affrontato la tutela dell'ambiente, una Regione con la quale abbiamo appena discusso per la centrale e che a tutt'oggi non ha ancora una legge sulle risorse idriche. Il documento approvato - conclude Dean -, datato novembre 2002, appare piuttosto offensivo per i sindaci che non ne sapevano nulla".
Su questa linea è anche il sindaco di Cervignano, Pietro Paviotti, che afferma di essere stato all'oscuro di questo accordo, "che non serve ai cittadini della Bassa che hanno già manifestato di voler mantenere un altro tipo di approvigionamento idrico che non è quello acquedottistico: ci siamo impegnati a mantenere la fontane. Mi chiedo se di fronte a tanti problemi, mancanza di strade, infrastrutture, ecc.., mi sembra impossibile che si pensi a realizzare tali opere. Il comune di Cervignano non farà l'acquedotto.
Duro anche il giudizio espresso dal sindaco di Terzo di Aquileia, Fulvio Tomasin, anche lui all'oscuro della sigla dell'accordo, il quale sostiene che su questa operazione potrebbero essere sollevati diversi interrogativi giocando sulla partita che tutto è stato deciso senza la concertazione e senza consultare gli enti locali. "Sul ciclo idrico integrato dell'acqua - dice -, è vergognoso che non si affronti il problema a tutto campo e mi auguro che ci siano delle concessioni per autodeteminarci; già nel '91 avevamo dato un indirizzo ben preciso che non ha trovato interlocuzioni da nessuna parte per affrontare un tema, che parli anche di fognature e depurazione, che invece va affrontato ma in un modo diverso da questo".
Stupito anche il sindaco di Porpetto, Cecilia Schiff, che oltre a non saperne nulla, sostiene che alla fine dell'estate in una riunione sui pozzi agricoli con alcuni componenti della Lega Nord, tra i quali il consigliere regionale Claudio Violino, "da sempre attenti a queste problematiche", non sia stato fatto accenno alla questione.
Francesca Artico
Ennesima debacle fra le mura amiche: stavolta ne approfitta la Pro Fiumicello che fa bottino pieno
Castionese, una straniera in casa
CASTIONS. La Castionese non riesce a sfatare il tabù del proprio campo, dove non vince dal 10 novembre, e forse, sentendo il clima delle festività, fa anche un grosso regalo alla Pro Fiumicello facendosi bucare per tre volte dal peggiore attacco del girone.
I locali sono scesi in campo privi di idee, molli e senza la minima determinazione. La Pro Fiumicello non ci ha messo molto a capire la situazione e al 17' corona la propria supremazia grazie a un'autorete di Zaina. Poi al 21' veloce servizio della Castionese, dove Basello non può fare altro che stendere il proprio avversario. Stabile dal dischetto porta sul 2-0 la Pro. Continua la pressione degli ospiti che al 32' portano a 3 le reti con Macor, che confeziona un pallonetto beffardo su servizio dalla linea di fondo di Jussa. Nella ripresa si aspetta la reazione della Castionese e infatti al 3' su calcio d'angolo D'Ambrosio sfiora la traversa. Poi la Pro riprende le redini del gioco e non fatica a controllare la situazione permettendosi anche di portare altri pericoli dalle parti di Ciani. Ma sia Macor, sia Jussa sia Luiso al momento della conclusione preferiscono fare accademia.
Progetti per disabili
con la coop Thiel
Nei giorni scorsi a Fiumicello è stata inaugurata la nuova sede della cooperativa Thiel in occasione del seminario sul welfare comunitario e sulla cooperazione sociale "La comunità competente". La cooperativa sociale, con sede nel capoluogo della Bassa, si è costituita nel 2001 con l'obiettivo di valorizzare il territorio favorendo l'integrazione dinamica tra individuo ed ambiente in particolare mettendosi al servizio dei casi che presentano maggiori difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro, a causa di particolari handicap fisici e mentali. Per una risposta efficace a queste esigenze i soci Thiel si avvalgono di un'equipe multidisciplinare formata da due psicologi, un pedagogista clinico e uno psicomotricista che attualmente hanno svolto progetti rivolti ai genitori, agli insegnanti, ai bambini, agli adolescenti e a persone con disturbi mentali. Per quanto riguarda il campo della salute mentale, la cooperativa ha in corso una collaborazione con il Dipartimento di salute mentale dell'Ass5 Bassa Friulana. Il progetto prevede, all'interno dei programmi di riabilitazione a medio e lungo termine, la reintegrazione sociale e l'opportunità di inserimento lavorativo delle persone svantaggiate.
"Attualmente l'inserimento lavorativo è reso possibile grazie all'individuazione di un'attività produttiva e di una commerciale" afferma Luca Fontana, coordinatore delle attività della cooperativa Thiel. In occasione dell'inaugurazione alla cooperativa è stata donata dalla Banca di Credito Cooperativo di Fiumicello e di Aiello, un'automobile che agevolerà il servizio del territorio.
Norman Rusin
I comitati si riuniscono a Codroipo
Sabato 28 dicembre sarà decisa la strategia della mobilitazione
CERVIGNANO. "Giù le mani dalle nostre fontane!". I Comitati per la salvaguardia delle falde idriche e i pozzi artesiani della Bassa e del Sanvitese daranno battaglia a chi intende realizzare un acquedotto sul territorio della Bassa e a questo proposito si riuniranno il 28 dicembre, a Codroipo, per definire una strategia comune, a partire da una serie di assemblee pubbliche che saranno convocate nei comuni interessati. Dell'acqua dunque si parlerà ancora e questa volta i comitati sono decisi a portare la gente in piazza, contro quell'accordo di programma che prevede una spesa di circa 12 milioni di euro, per realizzare gli acquedotti nei comuni di Cervignano, Terzo di Aquileia, Aquileia, Fiumicello, San Giorgio di Nogaro e Porpetto.
Una notizia che ha messo in allarme le amministrazioni comunali interessate, in quanto i sindaci non sarebbero stati informati. "Mobiliteremo la gente - affermano i comitati -, come è successo dieci anni fa. Con una sostanziale differenza: in passato i sindaci ci erano ostili, oggi auspichiamo che di fronte a questo inusitato atto di imperio da parte della Regione e del Governo gli amministratori comunali siano i difensori della volontà della gente".
Gelmino Pozzo, componente del comitato per la salvaguardia delle falde idriche e dei pozzi artesiani della Bassa, ha spiegato che dieci anni fa si raccolsero 12 mila firme per salvaguardare le fontane e la gente aderì all'iniziativa con entusiasmo. Gian Paolo Chendi, altro agguerrito rappresentante di un comitato che non ha alcuna intenzione di mollare, afferma: "I sindaci si limitano a fare i notai: dovrebbero preoccuparsi molto di più. Come è possibile che nessuno sappia dell'accordo di programma stipulato tra la Regione Friuli Venezia Giulia e lo Stato? Si tratta di un documento di 60 pagine, che il comitato è riuscito ad esaminare casualmente".
Bocciatura unanime in aula alla proposta-Endesa. "Conversione inquinante", dice il sindaco critico anche con la Regione
"Pollice verso" alla centrale a carbone
Anche il Comune di Fiumicello boccia la proposta dell'Endesa per la trasformazione delle sezioni 3 e 4 della centrale elettrica di Monfalcone.
Nella sua ultima seduta, infatti, il consiglio comunale presieduto dal sindaco Paolo Dean, ha dato parere contrario alla compatibilità ambientale del progetto che prevede il passaggio dal petrolio al carbone e il potenziamento della capacità produttiva.
Il voto contrario alla proposta è stato unanime: sia la maggioranza che l'opposizione, infatti, hanno concordato sul ritenere il progetto fortemente pregiudizievole per l'ambiente e per la salute. L'idea dell'Endesa di abbandonare il vecchio piano di conversione del 1999 che prevedeva il passaggio al gas metano, insomma è stata considerata tutt'altro che positiva dai rappresentanti di una comunità, come quella di Fiumicello, che, per la sua posizione, si troverebbe a subire gli scarichi del nuovo impianto a carbone.
"Il passaggio a un materiale inquinante come il carbone - commenta il sindaco Dean - non può che trovarci contrari". La posizione espressa da Fiumicello, chiarisce il primo cittadino, è condivisa praticamente da tutti gli enti locali del Monfalconese e della Bassa che sono stati chiamati ad esprimersi.
"Nel corso di un incontro che si è svolto a Monfalcone - spiega Dean -, i sindaci presenti hanno valutato a fondo il progetto e hanno concordato una linea comune".
Le critiche dell'amministrazione civica di Fiumicello, comunque, non sono rivolte solo al progetto dell'Endesa, ma anche alla Regione che non ha ancora adottato un piano energetico. "In questi ultimi tempi - dice infatti il primo cittadino di Fiumicello - stiamo assistendo a una serie di progetti per la realizzazione di nuove centrali o per il potenziamento di quelle esistenti, in assenza però di un quadro programmatico che stabilisca qual è il fabbisogno".
m. t.
Nella chiesa di San Lorenzo Martire
un presepio in movimento
Natale all'insegna dei presepi. A san Lorenzo di Fiumicello, allestito all'interno della Chiesa di San Lorenzo Martire e visitabile ogni giorno dalle 10 alle 18 è stato allestito un presepe del tutto originale nel segno della tradizione. L'insieme si compone di oltre 30 statue che ben si dispongono attorno alla capanna della natività e una serie di effetti tra i quali ritroviamo, con piacevole accenno ai ricordi antichi, l'acqua corrente del mulino ruotante. Come sottolinea don Giorgio Longo, pastore della comunità della Bassa, complessivamente il presepe impegna un'area di 12 metri per oltre tre metri di profondità.
No del sindaco
alla soluzione
di Stato-Regione
Il sindaco di Fiumicello Paolo Dean è risoluto nel mantenere il proprio no alla soluzione dell'acquedotto. "E' una questione di forma, ma anche di sostanza - afferma il primo cittadino -. Prima di tutto non c'è rispetto per le istituzioni, perché ci vediamo calare dall'alto delle scelte che andrebbero condivise. Non è ammissibile che gli amministratori vengano a conoscenza di ciò che accadrà sul loro territorio tramite i mezzi di comunicazione. In secondo luogo l'imposizione di un acquedotto in una zona ricca di polle di risorgive come la nostra sicuramente non verrà capita, né accettata dai cittadini. Credo ci siano dei problemi più urgenti da risolvere in questo momento, come quello delle fognature. Il progetto di risistemazione e adeguamento della rete fognaria su tutto il territorio comunale, partito quest'anno, ha già visto la realizzazione di un primo lotto in località San Lorenzo, con una spesa di circa due milioni di euro. Il prossimo anno contiamo di proseguire nei lavori per completare l'opera. I soldi che andrebbero spesi per la realizzazione dell'acquedotto sarebbe meglio indirizzarli verso lavori di questo genere".(n.r.)
Rubati 3.500 euro
I ladri sono entrati nelle case mentre i proprietari dormivano
Ladri in azione a Fiumicello. Durante la notte i malviventi hanno svaligiato alcune villette, impadronendosi complessivamente di 3 mila 500 euro. I colpi sono stati messi a segno nelle vie XXV Aprile, Indipendenza, in località borgo Sant'Antonio e in una lottizzazione nuova di Papariano. I ladri sono entrati nelle abitazioni forzando le porte di ingresso con un piede di porco e in alcuni casi, rischiando di essere scoperti, hanno rubato nelle camere da letto, mentre i proprietari di casa dormivano. I furti sono stati denunciati ai carabinieri di Aquileia. Gli inquirenti ritengono che la Bassa sia al centro dell'attenzione di una microcriminalità organizzata che colpisce secondo un preciso itinerario, lungo la direttrice Latisana, San Giorgio di Nogaro, Torviscosa e Cervignano. Si ricorderà infatti che nei giorni di Natale si sono registrati furti anche a Carlino e Torviscosa, mentre l'altra notte a farne le spese è toccato alla comunità di Fiumicello. Potrebbe trattarsi di una banda organizzata di ladri che, come abbiamo detto, si sposta continuamente e colpisce nelle aree urbane più isolate. Per questo motivo il comando della compagnia carabinieri di Palmanova ha deciso di intensificare i controlli su tutto il territorio di competenza, potenziando anche i pattugliamenti della aree più a rischio del territorio. I controlli saranno, tra l'altro, molto più intensi in questi giorni e nella notte di San Silvestro, in quanto il rischio furti nelle abitazioni è in percentuale molto più consistente. Si ricorderà che in passato numerosi furti si erano registrati altresì a Cervignano, Aquileia e Terzo di Aquileia, in particolare nelle auto in sosta che i turisti lasciavano incostudite nei parcheggi periferici.
Furgone scivola
nel fiume e i cinesi
restano a piedi
Avevano noleggiato un furgone a Trieste e si stavano dirigendo verso Fiumicello. Il gruppo di cinesi, arrivato al ponte sull'Isonzo a Pieris, ha però deciso di fermarsi sulla riva del fiume per lavare il furgone.
Hanno imboccato una stradina bianca e sono arrivati fino al greto: qui sono scesi, ma proprio mentre stavano cominciando il lavaggio, il mezzo, anche a causa della pioggia, ha preso a scivolare verso l'acqua.
I cinesi non sono riusciti a fermarlo e ben presto il furgone è stato inghiottito dal fiume. Sono stati gli stessi cinesi a chiedere l'intervento dei vigili del fuoco che hanno recuperato il mezzo.
Sul posto anche una pattuglia della Polstrada e gli uomini dell'Ente pesca.
Bottino da 3500 euro e danno per 1500. Intensificati i controlli in tutta la Bassa friulana
Altra raffica di furti nella notte
A Papariano i ladri entrano in cinque abitazioni e tentano il colpo dal fornaio
La "banda della serratura" non dà tregua nella Bassa Friulana. Anche la scorsa notte i ladri - probabilmente albanesi - sono entrati in azione scegliendo come obiettivo alcune abitazioni di via XXV Aprile, via Indipendenza e Borgo Sant'Antonio a Papariano. Dopo cinque colpi, tutti riusciti, compreso quello nell'abitazione di un consigliere comunale, i malviventi sono stati costretti alla fuga mentre tentavano di rubare l'auto del fornaio. La vettura era parcheggiata nel garage. A disturbarli, verso le quattro del mattino, è stato proprio il panettiere che, alzandosi per andare al lavoro, ha acceso le luci costringendo gli intrusi ad allontanarsi. Che aveva i ladri in casa, però, il proprietario se n'è accorto solo in un secondo tempo, quando ha visto che la porta d'ingresso era stata forzata. In altri cinque casi, invece, la banda è riuscita a entrare nelle case, a rovistare indisturbata in cassetti, borsette e tasche di pantaloni lasciati sulle poltrone o sui divani. Complessivamente è stato rubato denaro per 3500 euro. I danni alle porte sono stati quantificati in 1500 euro. I furti, che vanno ad aggiungersi ad altri quattro realizzati l'antivigilia di Natale sempre a Papariano, sono stati denunciati alle stazioni dei carabinieri di Villa Vicentina e di Aquileia. Il fenomeno sta suscitando allarme in tutta la zona. Lo stesso sindaco Paolo Dean, dopo gli ultimi sei episodi, si è detto molto preoccupato. I carabinieri della Compagnia di Palmanova anche ieri sera hanno predisposto una serie di servizi di prevenzione. Numerose pattuglie stanno controllando la zona della Bassa - da Latisana a Cervignano - ma il territorio è molto vasto e i ladri riescono ad aggirare con molta facilità i controlli, spostandosi da Carlino a Torviscosa e fino Fiumicello senza farsi intercettare.
SICUREZZA La prevenzione della compagnia di Palmanova porta ad una notte di tregua. Non ci sono nuove denunce
Caccia ai ladri nella Bassa friulana
Dopo la raffica di furti nelle abitazioni, i carabinieri intensificano i controlli nella zona
Caccia ai ladri. Ieri notte i carabinieri della compagnia di Palmanova hanno predisposto una serie di servizi di prevenzione con numerose pattuglie che hanno controllato la Bassa, da Latisana a Cervignano. Il servizio ha coinvolto tutte le stazioni della zona. E infatti è stata una serata di tregua sul fronte dei furti nelle abitazioni. Nei giorni scorsi numerosi sono stati i raid dei ladri che hanno messo a segno cinque furti nella zona di Papariano e soltanto quando il panettiere, nella cui abitazione erano penetrati, si è alzato di notte per andare al lavoro, hanno ceduto e si sono dati alla fuga. Altri quattro furti erano stati messi a segno l'antivigilia di Natale, sempre nello stesso comune di Fiumicello, e sono stati denunciati ai carabinieri della zona. L'allarme sociale è alto, tanto che lo stesso sindaco Paolo Dean si è detto preoccupato per la situazione. Da qui la decisione di pattugliare il comune nel corso della notte e di estendere la prevenzione a tutta la Bassa, dove si presume sia attiva una banda di albanesi. I carabinieri giudicano positivo il risultato di questa operazione, che proseguirà nei prossimi giorni, visto che ieri non ci sono state altre denunce.