Domenica 12 maggio, il Messaggero: Sogit, postazione di primo soccorso a Pineta
Venerdì 17 maggio, il Messaggero: Fiumicello promosso, l'allenatore va via
Venerdì 17 maggio, il Messaggero: Pagnacco: domani in scena 'Fiore di cactus'
Domenica 19 maggio, il Messaggero: Nuove iniziative avviate dalla Bcc: borse di studio e cooperative sociali
Domenica 19 maggio, il Piccolo: Una promozione e quattro divorzi
Martedì 21 maggio, il Messaggero: Pentecoste, identificati alcuni pregiudicati
Martedì 21 maggio, il Piccolo: Rapina in banca 'sventata'. Quattro fermati
Martedì 21 maggio, il Gazzettino: L'alloro alle scuole isontine
Giovedì 23 maggio, il Messaggero: Coca, pentito sconfessato: tutti assolti
Giovedì 23 maggio, il Piccolo: Zorba: 'Mai fatta quell'estorsione'
Giovedì 23 maggio, il Gazzettino: Traffici di coca e dollari dalla Colombia, tutti assolti
Venerdì 24 maggio, il Messaggero: I sindaci della Bassa: collaborare per i servizi
Sabato 25 maggio, il Gazzettino: Assemblea Bcc Prossimo obiettivo: arrivare a 1800 soci
Sabato 25 maggio, il Gazzettino: In discussione l'adesione al Consorzio dell'acquedotto entro il 2003



Sogit, postazione di primo soccorso a Pineta
Già dalla prima quindicina di giugno il Sogit sezione di Grado attiverà nel rione di Pineta una postazione di Primo Soccorso. Grazie alla fattiva collaborazione dell' amministrazione comunale, di due associazioni come "La Salute" di Lucinico e la sezione S.O.G.IT di Fiumicello , del Campeggio Primero che ha fornito la roulotte è stato possibile raggiungere questo importante risultato che permetterà agli abitanti della zona e ai frequentatori della spiaggia di ricevere le prime cure sanitarie. La postazione sarà ubicata in viale del Capricorno nelle immediate vicinanze dell'ingresso principale della spiaggia di Pineta e rimarrà aperta fino alla fine di agosto, il servizio funzionerà giornalmente dalle 9 alle 18. Il personale che presterà la propria opera (a titolo completamente gratuito) sarà altamente qualificato e preparato in maniera da poter fornire un servizio all'altezza di ogni situazione. Il S.O.G.IT. Grado, "la Salute" Lucinico, il Sogit Fiumicello e il Comune di Grado si sono fatti carico di questo importante compito, per poter venire incontro alle pressanti richieste di un presidio sanitario in una zona dove, durante il periodo estivo, c'è un'alta concentrazione di turisti e operatori commerciali che altrimenti avrebbero dovuto recarsi fino a Grado per poter ricevere le prime cure(o aspettare il "118"). A questo proposito il Presidente di Sogit Grado, Alessandro Marchesan, annuncia l'inizio di un corso di Primo soccorso e Primo soccorso Pediatrico a Fossalon presso la sala Parrocchiale con inizio alle ore 20.30 di mercoledì 15 maggio,le iscrizioni possono essere fatte sia telefonando ai n° 335/6559397 o 335/209296 sia direttamente a Fossalon il giorno d'inizio del corso stesso.


Clamoroso divorzio all'indomani del ritorno in Prima categoria.
Abbandonano la squadra anche quattro giocatori Fiumicello promosso, l'allenatore va via

Cossaro sbatte la porta: "Non potevo più sopportare un ambiente che sa soltanto criticare" Trauma da sconfitta? Depressione post-retrocessione? Contestazione da delusione sportiva? Tutte reazioni che appartengono al passato. Almeno a Fiumicello, dove il mondo sembra essersi messo a girare all'incontrario. E' capitato così che, mentre il club blu-arancio conquistava il titolo di Seconda categoria, al termine di un esaltante duello con il Buttrio, si consumasse il più incredibile e paradossale divorzio sportivo che si possa immaginare. Al fischio di chiusura dell'ultima gara di campionato, quella vinta dalla Pro col Bertiolo (un 3-0 che ha sancito il ritorno in Prima categoria del Fiumicello), mister Gino Cossaro invece di festeggiare il trionfo, ha abbandonato la panchina sulla quale l'ex "scudettato" con l'Udinese Primavera ha ottenuto negli ultimi due anni e mezzo una salvezza prodigiosa, un quasi approdo ai play-off, e infine la promozione in Prima. E assieme a Cossaro hanno sbattuto la porta, lasciando il club anche quattro giocatori, tra i quali il bomber Iuculano (19 gol in 18 giornate); nonchè Rigonat, preparatore dei portieri e collaboratore del tecnico, l'accompagnatore della squadra Pignut e il custode del campo Tentor. Una "rivolta" in piena regola, una reazione clamorosa assunta dopo aver dovuto sopportare mesi e mesi di contestazioni - come si è lamentato il tecnico - e provocazioni da parte di un gruppo di tifosi vicini alla società, senza che questa prendesse le difese di Cossaro e della squadra. Ecco spiegata la mancata presenza domenica scorsa del mister e dei quattro giocatori alla gara contro l'Opicina, prima partita del torneo che assegna il titolo regionale di Seconda categoria. Il tecnico racconta così la sua difficile stagione: "Altro che esonero, me ne sono andato via esasperato da un ambiente che non esito a definire allucinante - si sfoga Cossaro -. E dire che ho giocato tanti anni anche al sud, ma mai m'era capitato di trovare qualcosa del genere. Festeggiare la promozione? Ho visto gente disperata perchè la squadra ha vinto il campionato. Questi pseudo tifosi mi hanno contestato per mesi e mesi, anche dopo partite vinte per 3-0. E la società e il presidente Sandri non hanno mai preso le distanze da questi personaggi. Basti dire che il lunedì mattina successivo a ogni sconfitta venivo esonerato, salvo poi il rituale ravvedimento del pomeriggio. Semmai, debbo ringraziare i giocatori e i miei collaboratori, perchè nonostante una situazione tanto assurda, mi hanno sempre spronato a non mollare e sono riusciti a portare a termine uno splendido torneo: il merito della promozione è loro". Come spiega quel che è accaduto? "Una ripicca di un genitore, perchè davo poco spazio in squadra al figlio: da lì è cominciato tutto. E la società ha fatto finta di niente. Così non si poteva proprio più andare avanti". Alessandro Maganza


Pagnacco: domani in scena "Fiore di cactus"
PAGNACCO - Domani, alle 20.45, nel nuovo auditorium comunale, la compagnia teatrale Drin e Delaide di Rivignano presenterà la commedia brillante Fiore di cactus di Barillet & Gredy, con l'adattamento e la regia di Mauro Fontanini e la traduzione in lingua friulana di Pia Pilutti. Il teatro comico in marilenghe fa quindi il suo esordio a Pagnacco nel nuovo auditorium auspicio per un futuro promettente. Fiore di cactus è presentato al pubblico di Pagnacco dopo essere stato applaudito in molti teatri del Friuli. La commedia ha vinto, nel dicembre scorso il premio per lo spettacolo più gradito al pubblico all'ottavo festival regionale del teatro friulano 2001 (tenutosi a Colugna) e nel febbraio 2002 il premio del pubblico quale migliore rappresentazione alla rassegna teatrale di Fiumicello. Fiore di cactus, scritta nel 1963 da due attori francesi, fece scoppiare dal ridere le platee di tutto il mondo e in seguito si impadronì del cinema, trasferendo la commedia sullo schermo con Walter Matthau e Ingrid Bergman.


Fa ancora discutere l'abbandono del tecnico per le critiche da parte dei tifosi "Ho sempre creduto in Cossaro"
Il presidente della Pro Fiumicello respinge le accuse di non aver difeso l'allenatore Franco Sandri, presidente della Pro Fiumicello non ci sta a salire sul banco degli imputati e replica con decisione, ma pure con tranquillità alle critiche rivoltegli dall'ex tecnico della squadra Gino Cossaro, che ha chiuso con un clamoroso abbandono, assieme ad alcuni giocatori e collaboratori, la propria avventura alla guida dell'undici bluarancio. Un abbandono verificatosi al termine della sfida vinta col Bertiolo, che ha permesso alla Pro Fiumicello di conquistare l'attesa promozione in Prima categoria. Cossaro ha motivato il suo gesto con l'esasperazione scaturita dalle ripetute contestazioni subite per mesi e mesi da parte di un gruppo di tifosi, lamentando inoltre il mancato intervento a sua difesa della società. Chiamato in causa, Franco Sandri va al contrattacco: "Capisco lo sfogo di Cossaro, che è stato vittima di critiche e contestazioni davvero poco civili e motivate - dice -: ma non si può chiedere alla società di zittire i tifosi. Fortunatamente, a Fiumicello la squadra riscuote un gran seguito e capita così che, accanto ai tanti sportivi corretti, ce ne siano purtroppo alcuni che non esito a definir maleducati. Ma, ciò premesso, non accetto che mi si venga a rimproverare una mancata difesa del tecnico e della squadra, perchè la mia fiducia e il mio appoggio all'allenatore e ai ragazzi non sono mai venuti meno. Basti dire che Cossaro ha potuto terminare il campionato, conducendo la squadra alla promozione. Se lo avessi davvero voluto esonerare, lo avrei fatto: e, invece, ho sempre cercato di tutelare il suo lavoro dalle critiche e dalle interferenze. Le chiacchere al bar sono una cosa, le decisioni e il comportamento tenuti dal presidente un'altra". C'è ancora qualcosa che vuol dire a Cossaro? "Ripeto, comprendo la sua amarezza, ma secondo me ha sbagliato a non festeggiare con tutti noi e con i ragazzi questa splendida vittoria ottenuta a conclusione di un campionato davvero avvincente. Rimane comunque la mia stima per lui, e spero anche l'amicizia. Del resto - prosegue il presidente -, cosa dovrei dire io che con tanti sacrifici ho allestito una signora squadra, portando a Fiumicello giocatori del calibro di Macor, Burino, Iuculano, Trevisan, solo per citarne qualcuno, e che mi ritrovo criticato sui giornali e senza che nessuno, dal sindaco in giù, sia venuto a congraturalarsi e a stringermi la mano per i risultati ottenuti? Sinceramente non so se continuerò a fare il presidente: l'amarezza è grande, almeno pari all'amore che nutro per la Pro Fiumicello". Alessandro Maganza


FOTOGRAFIA
Per celebrare la settimana nazionale che da domani al 25 sarà dedicata alla lotta alla sclerosi multipla, la sezione provinciale dell'Aism organizza la mostra fotografica "Storia della rosa" con la collaborazione di Liviana e Romeo Comunello che a Fiumicello coltivano 300 specie diverse di rose. Nella sede dell'associazione in piazzale Ritter 2/B, visite da domani al 25 in orario 10-18. Informazioni allo 0481.550585.


Oggi l'assemblea dei soci
Nuove iniziative avviate dalla Bcc: borse di studio e cooperative sociali

Territorio: è questa la parola chiave della strategia imprenditoriale che la Banca di Credito Cooperativo di Fiumicello e Aiello del Friuli intende portare avanti nel prossimo futuro. Rimasta ormai una delle poche banche locali della nostra regione, infatti, l'istituto di credito fiumicellese, che oggi alle 10, nella sala convegni Bison di piazzale dei Tigli, celebrerà la sua annuale assemblea dei soci, intende infatti aumentare ancora di più, se possibile, il radicamento nelle comunità in cui è insediata. "Fin dalla fondazione, avvenuta nel 1896 - spiega il presidente dell'istituto di credito Gastone Montagner - la nostra banca si è sempre caratterizzata come un'impresa del territorio perché è un'espressione dell'imprenditoria locale, perché impiega le risorse la dove vengono raccolte e perché lavora fattivamente per la crescita economica, sociale e culturale delle collettività in cui opera". Funzionale a questo obiettivo principale, sono anche le altre due missioni che la banca fiumicellese si è data per i prossimi anni e cioè la riaffermazione della centralità del socio e la conferma della concezione della banca come impresa a responsabilità sociale. In quest'ottica quindi, sotto il primo aspetto la Bcc fiumicellese incrementerà ulteriormente i servizi particolari rivolti ai 1.313 soci (con lo scopo anche di aumentarne il numero, per portarli, entro il 2004, a quota 1.800). Per quanto concerne la vocazione sociale, poi, l'isitututo continuerà ad essere attiva sul fronte della cultura (con iniziative come le borse di studio rivolte agli studenti delle scuole medie, superiori e universtità) e del sociale (con operazioni come quella che sarà portata in porto a San Vito con le cooperative sociali Mosaico e Sisile). I risultati di questa politica, del resto, si vedono anche sul bilancio. Come spiega il direttore generale Gardi Tonzar, infatti, solo per citare alcuni dati, nel 2001 il portafoglio titoli di proprietà è stato incrementato, la raccolta diretta è cresciuta del 16% e quella indiretta del 3% (dato, questo, in controtendenza rispetto alla media degli altri istituti), i mutui sia ipotecari che chirografari concessi alla clientela sono aumentati. Michele Tibald


Dopo il salto in Prima il tecnico Cossaro e gli atleti Mian, Vignut e Juculano hanno sbattuto la porta a Fiumicello Una promozione e quattro divorzi
Vincere un campionato e dirsi addio: è quello che è successo a Fiumicello, dove la settimana scorsa si è consumato il più clamoroso dei divorzi, quello fra la società arancioblù e il tecnico Cossaro. Che i rapporti fra le due parti non fossero proprio idilliaci lo si era capito durante la seconda parte del campionato, ma un epilogo così nessuno poteva immaginarlo. I fatti: domenica 5 maggio, ultima di campionato, la Pro Fiumicello riceve il Bertiolo e con la vittoria arriverebbe anche la matematica promozione. Partita senza storia e limpido 3-0 per gli arancioblù, che vengono così promossi. Ma il mister non se la sente di festeggiare con la squadra e abbandona la panchina a una manciata di minuti dal termine, senza poi partecipare ai rituali festeggiamenti del dopo gara. Il giorno dopo dalla società parte inevitabile la lettera d'esonero. Dimissioni o licenziamento? Cambia poco, la sostanza è che Cossaro non è più alla guida della squadra, nemmeno per le gare finali che assegneranno il titolo di campione regionale di categoria, alle quali non si presentano nemmeno tre giocatori (Odino Mian, Vignut e Juculano) e tutto lo staff tecnico legato al tecnico. Nei giorni successivi attraverso la stampa l'ormai ex mister lancia il suo sfogo, un'invettiva contro i tifosi del paese, colpevoli "di averlo contestato durante tutta la stagione e di essersi disperati per la promozione" e contro la società, rea "di non averlo mai difeso a sufficienza, non prendendo le distanze da questi pseudo tifosi, e di aver cercato di allontanarlo dopo ogni sconfitta". Secca arriva la smentita della società, per bocca del suo presidente Sandri: "Ammettiamo solo che il mister non ha avuto una vita facile durante tutto l'anno, ma aveva a disposizione un gruppo fortissimo e lui doveva limitarsi a fare solo l'allenatore, senza ascoltare le chiacchiere di paese. Tutto poi è degenerato con la sua assurda decisione di abbandonare la panchina: un comportamento poco professionale e visto che comunque i nostri programmi non lo prevedevano alla guida della squadra l'anno prossimo, abbiamo deciso di troncare prima il rapporto. Comunque la società gli aveva sempre dato fiducia, confermandolo per tre anni e affidandogli una signora squadra, senza imporre mai, noi o qualche genitore, nessun giocatore in formazione, come invece sostiene lui. Voglio infine ringraziare tutto il gruppo, che ha portato avanti egregiamente il lavoro, e il nostro pubblico, sempre numeroso". Nicola Pieri


Avviate indagini su quattro persone sospette in sosta con l'auto davanti a una banca
Pentecoste, identificati alcuni pregiudicati
Controlli dei carabinieri nella Bassa in zone artigianali, campeggi e locali pubblici

Operazione "Pentecoste sicura" nella Bassa: in meno di 48 ore i carabinieri di Aquileia hanno controllato e identificato una cinquantina di persone, alcune delle quali sono risultate pregiudicate. Da sabato notte a domenica pomeriggio sono state controllate sul territorio della stazione dell'Arma le zone artigianali, i campeggi, alcune abitazioni e numerosi locali pubblici. Sono state elevate, tra l'altro, numerose contravvenzioni per eccesso di velocità agli automobilisti più indisciplinati e una persona, che era agli arresti domiciliari, è stata segnalata alle competenti autorità per la violazione della prescrizione. Tre albanesi e un italiano sono stati sorpresi mentre sostavano con un'utilitaria nei pressi di un istituto di credito, a Fiumicello. Per questo sono state avviate indagini. L'operazione "Pentecoste sicura" è scattata in seguito ad alcune segnalazioni di persone sospette che alcuni giorni fa, durante la notte, si sarebbero aggirate nell'abitato di Fiumicello. Tali segnalazioni sono state ricevute dai carabinieri di Aquileia e dai vigili urbani del paese. Considerato il numero crescente di reati che si consumano nel territorio anche in ore notturne, i carabinieri della locale stazione hanno potenziato i controlli ad Aquileia, Terzo di Aquileia e Fiumicello. Per la Pentecoste, infatti, sarebbero giunti nella città romana e nei comuni limitrofi migliaia di turisti, soprattutto stranieri. E sono proprio i turisti, in genere, a essere tra gli obiettivi primari della microcriminalità.


Tempestiva segnalazione ai militi: un dipendente ieri aveva notato movimenti sospetti davanti all'istituto di credito
Rapina in banca "sventata". Quattro fermati
Tre albanesi e un italiano: gli inquirenti ritengono che fossero in sopralluogo

La pronta e provvidenziale segnalazione da parte di un dipendente dell'istituto bancario di Fiumicello ha sventato una possibile rapina in via di organizzazione. Ne sono convinti gli inquirenti che proprio ieri mattina sono intervenuti tempestivamente dopo che il dipendente della banca aveva comunicato la presenza di persone sospette che si aggiravano davanti all'istituto bancario. I carabinieri di Aquileia hanno così fermato quattro individui, tre albanesi e un italiano risultato pregiudicato. La loro posizione è attualmente al vaglio degli inquirenti che ritengono fossero a Fiumicello proprio per un sopralluogo alla banca in vista di una possibile rapina. Il tutto dopo che, durante il week-end di Pentecoste, i militi avevano pattugliato Fiumicello, Aquileia e i Comuni limitrofi. È stata infatti un'operazione nel segno della sicurezza e della prevenzione quella messa a punto dai carabinieri, in servizio in tutto il territorio di competenza in un momento in cui, con l'afflusso dei turisti, si rende necessario un controllo mirato. Nè sono mancate le segnalazioni dei residenti circa movimenti di persone sospette attorno alle auto in sosta e alle abitazioni. I momenti più critici restano le ore notturne. Tra sabato e domenica, pertanto, i militi aquileiesi hanno effettuato specifici pattugliamenti. Un'opera di setaccio: sotto controllo anche il campeggio di Belvedere e l'esterno delle abitazioni più isolate. Verifiche a tappeto pure nei locali, gremiti di avventori. Risultato: decine e decine di persone controllate, tra cui molte risultate pregiudicate. Il clou dell'operazione "sicurezza" è andato in scena sabato dalle 21 fino all'alba di domenica. Tra i provvedimenti dei militi c'è una segnalazione a carico di una persona agli arresti domiciliari che non aveva rispettato le prescrizioni imposte dal servizio di sorveglianza. Pattugliamenti e controlli con le auto d'ordinanza, invece, durante la giornata di domenica, in occasione dell'afflusso turistico, in particolare ad Aquileia.


San Canzian e Monfalcone hanno vinto il concorso teatrale
L'alloro alle scuole isontine

Con la rappresentazione fuori concorso della scuola media di Fiumicello, che ha messo in scena "Il piccolo principe", e con l'assegnazione dei riconoscimenti, si è conclusa domenica sera la settima rassegna Teatro della scuola di Fiumicello. Per gli istituti segnalati si tratta di un importante successo, perché consente l'accesso alla fase di selezione regionale che si tiene ogni anno a Serra San Quirico (Ancona). I riconoscimenti sono stati assegnati alla scuola elementare "Pascoli" di San Canzian d'Isonzo, che ha rappresentato "I colori del tempo", e alla scuola media "Randaccio" di Monfalcone, per "Gatti?". Si è rivelata particolarmente difficoltosa, invece, la scelta delle scuole superiori, come dimostra la segnalazione ex aequo all'Istituto statale di istruzione superiore di Latisana ("Tutti al macello") e all'Istituto statale d'arte "Sello" di Udine ("Chi non ha il suo Minotauro?"), che hanno messo in scena spettacoli completamente diversi, ma entrambi meritevoli di un riconoscimento. Un premio speciale è andato invece alla scuola media statale di San Daniele, per la rappresentazione "Una scala nell'azzurro". Questo istituto è stato scelto dal team di gradimento, composto da alcuni ragazzi delle scuole medie locali, che hanno assistito a tutti gli spettacoli come la giuria adulta, compilando, di volta in volta, una scheda critica sulla base di alcuni criteri concordati con gli insegnanti. Alla rassegna hanno partecipato ben 30 istituti, provenienti da tutta la regione, e uno anche da Brckl (Austria), con la partecipazione di circa mille ragazzi e un grande successo di pubblico. Monica Tortul


La droga sarebbe arrivata dalla Colombia nascosta anche nella vernice dei quadri, in agendine e tacchi delle scarpe
Coca, pentito sconfessato: tutti assolti
Il Tribunale non ritiene attendibili le dichiarazioni di un trafficante contro 7 friulani

Tutti assolti i sette imputati che erano stati chiamati in causa dalle dichiarazioni-fiume di un trafficante di cocaina, Armando Notomista, 56 anni, già residente in Friuli ed ex gestore del night club Cheyenne di Manzano. Ieri il Tribunale di Udine (presidente Piervalerio Reinotti, giudici a latere Paolo Milocco e Mauro Qualizza) dopo mezz'ora di camera di consiglio ha emesso la sentenza di assoluzione nei confronti di Gabriele Calabrò, 42 anni, di Tricesimo (difeso dall'avvocato Ezio Franz); Vincenzo Cento, 42 anni, calabrese (avvocato Franco Giunchi); Luciano Malaguti, 56 anni, e Marcella Bosco, 37 anni, entrambi di Udine (difesi dall'avvocato Giorgio Caruso); Gianni Albanese, 62 anni, di Udine (avvocato Lodolo); Pierino Calligaris, 51 anni, di Udine (avvocato Monica Zamparutti); Jorge Alberto Benjumea Restrepo, 48 anni, colombiano (avvocato Anna Maria Cassina). Il Tribunale ha poi dichiarato di non doversi procedere nei confronti di un ottavo imputato, Guglielmo Della Morte, 56 anni, di Fiumicello (avvocato Ginaldi), perchè già giudicato per il medesimo fatto. Lo stesso pubblico ministero Giancarlo Buonocore aveva chiesto l'assoluzione per tutti tranne che per Calabrò, Cento e Malaguti, nei confronti dei quali aveva chiesto una condanna a sei anni di reclusione ciascuno. Anche se le motivazioni della sentenza si conosceranno soltanto in seguito, appare chiaro che le dichiarazioni di Notomista non sono state ritenute attendibili dai giudici. Il dichiarante, comunque, non ha mai assunto la veste di collaboratore di giustizia e non ha mai ricevuto benefici per il suo "pentimento": due anni fa chiuse la sua vicenda con un patteggiamento di nove mesi di reclusione e dieci milioni di lire di multa. Parole durissime nei confronti di Notomista sono state pronunciate ieri dall'avvocato Ezio Franz, difensore di Calabrò. Notomista è stato descritto come "un puparo che gestisce tutti i burattini". Non solo, secondo l'avvocato Franz le chiamate in correità di Notomista sarebbero state dettate da desiderio di vendetta e da cattiveria. In dibattimento, poi - sempre secondo l'avvocato Franz - Notomista avrebbe dato vita a "una sceneggiata degna di Mario Merola". Per smontare i racconti di Nomomista l'avvocato Franz ha snocciolato tutta una serie di dati e ragionamenti: un'arringa di un'ora per dimostrare che date e riferimenti forniti dal dichiarante sarebbero stati privi di riscontro. Così come il ricordo di un incontro in Colombia con Calabrò, che non sarebbe potuto avvenire nel periodo indicato da Notomista (marzo-aprile '90): lo dimostra un semplice esame dei timbri sul passaporto del dichiarante. Poteva sbagliarsi e riferirsi a un anno prima? No, perchè in quel periodo Calabrò era in Friuli e ieri l'avvocato lo ha dimostrato producendo documenti inconfutabili. La sentenza fa dunque dissolvere lo scenario descritto da Notomista, caratterizzato da viaggi in Colombia per fare rifornimento di cocaina, da contatti con vari personaggi udinesi o comunque abitanti in provincia a cui sarebbero stati venduti quantitativi vari di stupefacente. Era stato anche raccontato che per far arrivare in Italia la droga (si parla di alcuni chili) erano stati usati metodi particolarissimi, come quadri dipinti con colori intrisi di cocaina. Ad Ara di Tricesimo il "chimico" colombiano Benjumea avrebbe provveduto a recuperare la cocaina, estraendola dalla vernice. L'importazione di coca sarebbe avvenuta anche con agendine colme di supefacente. O anche in scarpe con tacchi rimuovibili sotto i quali c'era la coca. Fra le accuse rivolte a vario titolo agli imputati anche quella di aver falsificato, speso e introdotto in Italia oltre 350 mila dollari statunitensi in banconote da cento. Il tutto a cavallo del 1990. A.Lau.


La verità di uno degli arrestati nell'operazione "Torre Annunziata", rimesso in libertà dal Tribunale del riesame Zorba: "Mai fatta quell'estorsione"
"Io non c'entro proprio niente con Sarcinelli, con Di Marco, con la camorra e le estorsioni. Sono stato arrestato anche se non c'entravo nulla, la decisione del Tribunale della libertà ha semplicemente affermato una verità di fatto". Gianfranco Zorba fu arrestato a casa della madre, a Fiumicello, nella notte del 5 aprile: finì nella retata dell'operazione anti camorra "Torre Annunziata", condotta congiuntamente da carabinieri e polizia su ordine del gip distrettuale antimafia di Trieste, Nunzio Sarpietro. Per due settimane è rimasto nel carcere di via Spalato, a Udine, fin quando il Tribunale del riesame non ne ha ordinato la scarcerazione. "Da quando sono uscito vengo additato per strada, la mia immagine è stata fatta a pezzi ingiustamente, io con quella storia non c'entro". In effetti il suo legale di fiducia, Pierluigi Fabbro, aveva fatto rilevare all'organo del riesame come nessun indizio ci fosse nell'ordinanza di custodia cautelare, per imputare a Zorba i reati di violenza e minacce a fini di estorsione in associazione con Orazio Di Marco. E il Tribunale ha concordato. "Non vi è alcuna traccia, agli atti - si legge nella motivazione di scarcerazione compilata dal Tribunale della libertà - di un interessamento dello Zorba nell'estorsione. Il fatto di essere denunciato unitamente a Di Marco non è elemento di per sè sufficiente a ritenere lo Zorba corresponsabile dell'altrui azione. Pertanto, il Collegio ritiene che non vi siano i gravi indizi di colpevolezza a carico dello Zorba in ordine al reato di estorsione per il quale è stata disposta la misura cautelare". Zorba resta in attesa di giudizio, ma in libertà.


Dalle sue rivelazioni un'inchiesta che sembrava avesse aperto uno squarcio sull'importazione di droga anche attraverso sofisticati sistemi, come la vernice di alcuni dipinti
Traffici di coca e dollari dalla Colombia, tutti assolti
Senza riscontri per i giudici le dichiarazioni di Armando Notomista in base alle quali l'accusa ha chiesto condanne per 23 anni

I destini di otto persone sono stati legati per quasi cinque anni alle dichiarazioni di Armando Notomista, 56 anni, originario di Gragnano già residente a Tricesimo, noto gestore vent'anni fa di night come lo "Cheyenne" di Buttrio. La sua storia è un'avventura, legata a presunti traffici di droga e dollari. Ricercato in Italia fu catturato nel 1996 a Santo Domingo per un passaporto falso ed estradato. La procura di Udine ha raccolto le sue dichiarazioni sui traffici di cocaina tra la Colombia e il Friuli. Non le rivelazioni di un pentito e neppure quelle di un collaboratore di giustizia. Chiamate di correità che la procura ha ritenuto "vestite" da elementi di riscontro. La costruzione accusatoria culminata nella requisitoria con quattro richieste di condanna per complessivi 23 anni, è stata smantellata dalla sentenza dei giudici: tutti assolti perchè il fatto non sussiste. Per la difesa, in particolare per l'avvocato Ezio Franz che ha sostenuto la difesa di uno dei personaggi più compromessi dalle dichiarazioni, Gabriele Calabrò, 42 anni, residente a Tricesimo, Armando Notomista si sarebbe mosso come il "puparo". La sentenza, fatto non sussiste, ha riguardato anche le posizioni di Vincenzo Cento, 43, Reggio Calabria, Luciano Malaguti, 56, Marcella Bosco, 37, Pierino Calligaris, 50, Gianni Albanese, 62, Tutti di Udine e il colombiano Restrepo Jorghe Alberto Benjumena, 48 di Medelin. I giudici hanno dichiarato non doversi procedere nei confronti di Guglielmo Della Morte, 36, Fiumicello già giudicato per lo stesso fatto. I fatti risalgono agli anni '90. Al centro figura lo stesso Notomista (ha patteggiato). Si parte da un quantitativo di un chilogrammo e trecento di cocaina acquistato in Colombia. Notomista chiama in causa Calabrò: in Italia ne arriva sarebbe arrivato mezzo chilo nascosto in due agendine. Ma il "colpo grosso" di Notomista che coinvolge il colombiano e Vincenzo Cento, riguarda la presunta importazione di tre o quattro chilogrammi di cocaina mescolata alla vernice di alcune tele, ovviamente "croste" che passano i controlli alla dogana di Parigi. Poi con un procedimento a conoscenza del solo colombiano, dalla vernice sarebbe stata recuperata la droga. A questo punto l'accusa ha configurato tutta una serie di ipotesi di compravendita che hanno chiamato in causa a vario titolo gli altri imputati. Vi è anche un'ipotesi di traffico di 350mila dollari falsi di cui Notomista si attribuisce la responsabilità mettendo nei guai, ancora una volta Calabrò. Tanto elevata è per la procura la qualità come teste di Notomista, altrettanto poco attendibile lo è per la difesa. I legali hanno segnalato come prima il gip e poi il tribunale del riesame avessero bocciato la richiesta di misure cautelari per gli imputati sottolineando la necessità di ulteriori riscontri. La contraddizione rilevata dalla difesa relativa alla collocazione dei viaggi effettuati in Colombia da parte di Notomista, riguarda il timbro sul passaporto, che compare nel marzo del 1989 ma è assente nel 1990, anno in cui il dichiarante fissa i suoi viaggi e gli incontri con gli imputati. Calabrò per esempio per il marzo 1989 è in possesso di un alibi di ferro: dimorava a Cervignano con obbligo di firma presso i carabinieri. Per la difesa avvocati Franco Giunchi (Cento), Giorgio Caruso (Malaguti e Bosco), Alealdo Ginaldi (Della Morte), Severino Lodolo (Albanese), Monica Zamparutti (Calligaris), Anna Maria Cassina (Benjumea).


I sindaci della Bassa: collaborare per i servizi
Il candidato sindaco della lista "Il ponte" Pietro Paviotti e il candidato vicesindaco Gino Zampar hanno incontrato mercoledì a Cervignano i rappresentanti dei gruppi politici del centro-sinistra della Provincia di Udine e numerosi sindaci della Bassa friulana. Erano presenti i capogruppo in consiglio provinciale Pietro Del Frate (Ds), Franco Iacop (Margherita), Giordano Menis (Sdi e Verdi) e i consiglieri provinciali Renato Antonelli, Ermenegildo Toso, Aldo Burelli; i sindaci di Torviscosa Roberto Duz, di Ruda Alfonso Sgubin, di Terzo d'Aquileia Fulvio Tomasin, di Campolongo al Torre Gianni Sgubin, di Bicinicco Elio Di Giusto e l'assessore di Fiumicello Claudio Pizzin. I capigruppo in consiglio provinciale che rappresentano l'intero centro-sinistra, anche a nome del portavoce Flavio Pressacco, hanno espresso a Pietro Paviotti e alla lista "Il ponte" l'augurio di un successo nelle prossime elezioni amministrative onde poter riconfermare alla guida di un Comune importante nella Bassa friulana una forza di centro-sinistra che è riuscita a ben amministrare in questi anni, rappresentando le istanze di Cervignano, ma anche facendosi portavoce dell'intero comprensorio. La lista "Il ponte", è stato ribadito, rappresenta l'intero centro-sinistra, la sinistra classica, il mondo cattolico, le sensibilità ambientaliste. I sindaci della Bassa friulana, ricordando l'importante lavoro svolto assieme con gli amministratori cervignanesi in questi anni sui temi più scottanti e attuali quali la gestione della politica sanitaria, dell'ambito socio assistenziale, dei Consorzi dei Comuni per la depurazione, per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, per la politica industriale, hanno auspicato una riconferma di una guida di centro-sinistra che prosegua nel lavoro svolto e che, come già annunciato nel programma proposto agli elettori, consolidi e intensifichi i rapporti di collaborazione tra le varie amministrazioni, con particolare riguardo alla gestione dei servizi pubblici. I candidati della lista "Il ponte" incontreranno la popolazione oggi alle 20.30 in piazza Indipendenza, dove il candidato sindaco Piero Paviotti terrà il comizio di chiusura della campagna elettorale.


Assemblea Bcc Prossimo obiettivo: arrivare a 1800 soci
Si è tenuta l'annuale assemblea della Bcc di Fiumicello, durante la quale è stato illustrato il bilancio 2001 e sono state rinnovate alcune cariche. I punti principali della politica intrapresa dall'istituto nell'anno precedente sono stati essenzialmente tre: il rafforzamento del rapporto con il territorio, la concezione della banca come impresa a responsabilità sociale e la riaffermazione della centralità del socio. I primi due sono frutto della consapevolezza che la banca è un'impresa del territorio, nel senso che è espressione dell'impreditoria locale, impiega le risorse nelle zone in cui opera e lavora per la loro crescita economica, sociale e culturale. Un esempio in tal senso è costituito dalla partecipazione, in qualità di partner e di sponsor, all'iniziativa "Aziende aperte", promozione delle aziende agricole del comprensorio fiumicellese. La responsabilità sociale si è espressa nel rapporto con le organizzazioni e associazioni del posto, tramite sponsorizzazioni, finanziamenti e agevolazioni, ma anche con l'assegnazione di alcune borse di studio e premi a studenti meritevoli. Gli obiettivi futuri della Bcc sono la crescita e l'espansione in loco, un rinnovato impegno sociale e sempre maggior attenzione nei confronti dei soci, con la concessione di ulteriori agevolazioni, oltre a quelli già esistenti relative ai mutui e ai tassi agevolati. Il numero dei soci è in continua crescita e l'intento è di incrementarlo ancora almeno fino a 1800 unità, rispetto alle 1330 attuali.


In discussione l'adesione al Consorzio dell'acquedotto entro il 2003
Aquileia Consiglio comunale incentrato sulla discussione dei sei punti all'ordine del giorno. La seduta si è aperta con la comunicazione dell'assessore Fantini, rappresentante del comune presso la Sti( società che fino ad ora ha gestito la rete di distribuzione del gas metano per i comuni di Aquileia, Terzo e Fiumicello) che ha riferito in merito alla necessità di adeguarsi alle normative di legge per la commercializzazione del gas. Il decreto Letta prevede la separazione della gestione della rete di distribuzione da quella di vendita e di aderire entro il 2003 al Consorzio Acquedotto Friuli Orientale. Il consigliere Renato Iacumin si è dichiarato contrario all'adesione al Caf in quanto teme che in futuro si possa arrivare anche alla commercializzazione dell'acqua. È stato esaminato l'ordine del giorno presentato dal consigliere Renato Iacumin relativo alla disciplina organica del turismo "si ritiene indispensabile, prima di ogni riconoscimento di Società di Gestione (GIT spa) o Società d'area, l'attuazione della prevista, preliminare, Aiat, ente sì funzionale alla Regione ma comunque insostituibile per una politica di programmazione dell'Area o delle aree fatta democraticamente". Iacumin ha insistito sulla necessità di riporre "maggiore fiducia nel ruolo dei Comuni e nella loro capacità di promuovere soluzioni associativamente". Il sindaco Sergio Comelli ha risposto che il Comune si è mosso nei termini della legge regionale. Francesca Zorat