Mercoledì 25 gennaio, il Piccolo: La Giornata della Memoria con i Testimoni della Shoah Venerdì 27 gennaio, il Gazzettino: Fiumicello Sarà il Requiem Venerdì 27 gennaio, il Gazzettino: Pozzi artesiani, la partita all'esame dell'amministrazione
La Giornata della Memoria con i Testimoni della Shoah: i ricordi dei salvati in un libro
Mercoledì 1 febbraio, a Fiumicello, ospitata nella sala riunioni del palazzo municipale, con inizio alle 20.30, si terrà la commemorazione ufficiale della "Giornata della Memoria". Sarà anche l'occasione per proporre un volume pubblicato in questi giorni. Si tratta del libro di Silva Bon "Testimoni della Shoah. La memoria dei salvati. Una storia del Nord-Est", edito dal Centro "Gasparini". All'incontro interverranno, introdotti dall'assessore Rosanna Fasolo, l'autrice Silva Bon, il segretario del Centro "Gasparini", Dario Mattiussi, e Chiara Fragiacomo, storica della memoria orale e ricercatrice del Centro. Il volume presenta interviste raccolte dall'autrice tra i superstiti goriziani e triestini dello sterminio, preceduto da un saggio sui meccanismi della memoria, della rimozione e della deformazione della percezione del passato. L'introduzione dell'autrice costituisce anche una guida alla lettura delle testimonianze. Il testo è stato pensato anche per studenti e insegnanti e consente la costruzione di percorsi didattici differenziati e approfondimenti tematici. "Il dovere di ricordare è di tutti - spiega Dario Mattiussi -, ma sono i giovani i destinatari naturali della memoria. Il problema che si è posto l'autrice è quello di "come" rendere partecipi i giovani di una tragedia verso cui ci sentiamo sempre sgomenti, quasi impossibilitati ad accettare con la nostra ragione un peso così grande. La strada scelta da Silva Bon è quella di affidarsi alla voce dei "salvati", alla loro capacità di trasmettere tutte le tessere delle loro vite, fatte di gioie e sofferenze come quelle di noi tutti, fino all'incontro con il male assoluto. Le loro sono parole dirette, comprensibili e condivisibili, non mediate dall'inevitabile freddezza della ricostruzione dello storico. Le loro vite hanno un nome e un cognome, ciascuna racconta un percorso individuale, a volte recuperato scavando nel dolore della memoria, a volte rielaborato anche alla luce degli avvenimenti successivi. È il confronto tra le diverse interviste - conclude Mattiussi - che garantisce l'autenticità della valenza collettiva della memoria e che ci riporta, ancora una volta, al nostro dovere di ricordare e riflettere".
Sarà il Requiem ...
Sarà il Requiem di Antonin Dvorák, un capolavoro del maestro boemo per solisti, cori e accompagnamento strumentale, al centro del 33. Incontro musicale organizzato dal locale Coro "Lorenzo Perosi" in programma domani sera, alle 20.30, nella Sala consiliare del Municipio di Fiumicello. A dar vita a questo autentico monumento musicale saranno lo stesso Coro Perosi, il coro della basilica di Aquileia e il coro Seghizzi di Gorizia. Il cast dei solisti sarà costituito da quattro cantanti giovani, ma di elevata qualità vocale, quali il soprano Monica Cesar di Trieste, il contralto Silvia Bonesso sempre di Trieste, il tenore Alessandro Cortello di Udine ed il basso Walter Franceschini di Trento, cantanti già collaudati in precedenti edizioni di quest'opera. Al pianoforte il pianista David Giovanni Leonardi, musicologo e docente al Conservatorio di Cosenza. Direttore e concertatore di quest'esecuzione sarà Italo Montiglio, che si avvale in questo caso anche della collaborazione della direttrice di coro Arianna Figallo.
Questo 33. Incontro musicale è dedicato all'Unicef per la raccolta di fondi per la realizzazione di un progetto speciale denominato Eritrea Istruzione per le bambine; obiettivo del progetto è la costruzione di sei scuole, la ristrutturazione di altre 10, l'acquisto di materiale didattico per 25.000 bambini, la formazione di almeno 300 insegnanti, incentivi per l'istruzione delle bambine, acqua per 110 scuole. La serata dunque ha esplicitamente una finalità umanitaria, che però non fa passare in secondo piano la dimensione musicale, caratterizzata dall'esecuzione di un'opera di Antonin Dvorák, compositore di rilevante importanza nella storia musicale europea.
Pozzi artesiani, la partita all'esame dell'amministrazione
Dopo quasi dodici anni di dibattiti in consiglio comunale riguardo lo sfruttamento dei pozzi artesiani e l'acquedottizzazione di una vasta area della Bassa Friulana, è passata al vaglio dell'amministrazione comunale di Fiumicello la legge regionale 13/2005, che tratta appunto della gestione del ciclo delle acque e del suo trattamento. La questione è assai dibattuta, non solo all'interno del Comune di Fiumicello, ma anche in diversi altri Comuni limitrofi come Cervignano, San Giorgio di Nogaro, Aquileia o Terzo che, al pari di Fiumicello, attingono le proprie acque (il cosiddetto emungimento) direttamente dai pozzi artesiani senza il passaggio attraverso l'acquedotto. Il ciclo dell'acqua, che consiste di emungimento, smaltimento e depurazione, attraverso la legge regionale viene affidato ad un Consorzio, corrispondente per Fiumicello alla provincia di Udine; questo Consorzio, formato dai Comuni compresi nel territorio della provincia, ha il compito di redigere uno statuto, prendendo spunto da quello già esistente del comune di Udine che, a suo tempo, fu redatto insieme ai rappresentanti degli Ato della provincia di Udine.
In un ampio e argomentato intervento, il capogruppo della lista di maggioranza, Pierino Movio, ha sostenuto la necessità di tutelare il patrimonio idrico del nostro territorio "partendo da un attento monitoraggio delle falde acquifere sotterranee". Esso deve essere uno dei principali obiettivi delle amministrazioni comunali della Bassa friulana sia per evitare futuri danni irreparabili all'ambiente sia per sfruttare questa grande risorsa che il territorio offre. Di fronte alle onerose spese che graverebbero sui cittadini, per compiere quest'opera di salvaguardia delle falde acquifere, il consigliere De Biasio a nome della lista "La casa in comune" annuncia l'astensione del gruppo, pur condividendo le raccomandazioni espresse dal consigliere Movio. In conclusione, dal punto di vista teorico e morale il patrimonio idrico va custodito, dal punto pecuniario graverebbe troppo sulle spalle dei contribuenti. L'amministrazione non si sbilancia.
Alessandro Maras