Sabato 2 aprile, il Piccolo: Oggi la prima sera della rassegna teatrale in lingua friulana Domemica 3 aprile, il Messaggero: Malore fatale: un anziano muore mentre torna a casa in bici Mercoledì 3 aprile, il Gazzettino: Stava pedalando sulla ... Martedì 5 aprile, il Messaggero: I tre moschettieri della pittura Mercoledì 6 aprile, il Gazzettino: Commosso addio a Edi Deiust Giovedì 7 aprile, il Piccolo: Vasto cordoglio per la morte dell'ex vicesindaco Edi Deiust Venerdì 8 aprile, il Piccolo: Giornata ecologica: a fine aprile tutti a pulire l'argine dell'Isonzo Lunedì 11 aprile, il Messaggero: Cosa resterà del pontificato Mercoledì 13 aprile, il Messaggero: Truffa, assolto 36enne di Fiumicello Venerdì 15 aprile, il Piccolo: Il teatro in friulano cala il sipario con due commedie Domenica 17 aprile, il Piccolo: Giornata dedicata ai giovani ciclisti Domenica 17 aprile, il Piccolo: Ritorno al 25 Aprile 1945 una lezione per i giovani Domenica 17 aprile, il Piccolo: Gestione dell'acqua Rifondazione annuncia battaglia
Oggi la prima sera della rassegna teatrale in lingua friulana
FIUMICELLO. Inizierà questa sera a Fiumicello la "Rassegna teatrale in lingua friulana", organizzata dalla Filodrammatica "Amîs Furlans" in collaborazione con l'Associazione teatrale friulana e con il patrocinio dell'amministrazione comunale. La manifestazione, che rappresenta un tradizionale appuntamento primaverile per gli appassionati del teatro amatoriale friulano, si svolgerà nella sala consiliare. Sarà aperta dal gruppo teatrale "La Gote" di Segnacco di Tarcento, che presenterà "Aie muarte la justisie", farsa in tre atti di Primo Degano, diretta da Giovanni Mariotti. Sabato 9 aprile sarà di scena la Compagnia Teatrale "Vecio Friûl" di Porpetto, con l'atto unico in due parti "Plomp e nivèl", per la regia di Tiziano Dri. La manifestazione si concluderà il 16 aprile con la commedia in due atti di Michele Urtamonti "Tre pas tal curtil", presentata dalla Compagnia Teatrale di Ragogna e diretta dallo stesso autore. Anche per l'edizione 2005 sarà assegnato ad una delle tre compagnie partecipanti il "premio di gradimento", uno speciale riconoscimento determinato dalle votazioni del pubblico. Tutte le rappresentazioni inizieranno alle 20.45.(n.r.)
Malore fatale: un anziano muore mentre torna a casa in bici
FIUMICELLO. Malore fatale, ieri sera verso le 20.45, per un anziano del posto che stava tornando a casa in bicicletta. Danilo Gratton, 74 anni, pensionato, residente in via XXV Aprile, è stato trovato morto riverso sul marciapiede, all'incrocio delle vie Indipendenza e Gramsci, nel centro abitato. I medici del 118 che sono giunti dopo pochi minuti, allertati da un passante che aveva visto l'anziano esanime a terra, hanno stabilito che la causa del decesso è con ogni probabilità un infarto.
Ma ulteriori accertamenti, forse anche l'autopsia, saranno eseguiti in seguito, in quanto l'uomo presentava una botta alla testa e non ci sono stati testimoni diretti del tragico fatto. Non è del tutto da escludere, quindi, una morte dovuta alla caduta dalla bicicletta e al colpo ricevuto nell'impatto con lo spigolo del marciapiede. Sul posto, per gli accertamenti del caso, è intervenuta una pattuglia della polizia stradale di Monfalcone.
Stava pedalando sulla ...
Stava pedalando sulla sua bicicletta nel centro del paese quando all'improvviso - davanti al bar ristorante Arenella di via Gramsci - è stato colto da malore ed è rovinato a terra. E a nulla sono valsi gli sforzi dell'equipe medica della Croce Verde di Cervignano, che è intervenuta prontamente sul posto nel tentativo di rianimarlo.
Sembrava una serata come tante altre per Danilo Gratton, settantatreenne molto conosciuto a Fiumicello, dove risiedeva in via Venticinque aprile al numero civico 12. E invece il pensionato si è sentito male e ha perso il controllo della bicicletta, stramazzando al suolo. L'allarme è stato dato da alcuni passanti. Sul posto, oltre alla Croce verde che ha dovuto constatare il decesso per arresto cardiaco, anche la Polizia. È probabile che Gratton sia stato stroncato da un infarto.
Viva l'emozione in paese. "Anche stamattina - ricordano al bar Acli di via Gramsci - era passato da noi, dove era di casa, e aveva giocato a carte. Stava bene, non lamentava alcun problema di salute. A Fiumicello era molto conosciuto". Gratton aveva da poco festeggiato le nozze d'oro, i 50 anni di matrimonio con la moglie Giovanna. Lascia anche i due figli e i nipoti. Era andato in pensione dopo aver lavorato per molti anni in una bulloneria a Monfalcone.
Spessot, Di Bin e Zorzenon espongono a San Vito al Tagliamento
I tre moschettieri della pittura
di LICIO DAMIANI Li chiamano "I tre moschettieri", perché da un anno a queste parte espongono assieme sotto l'egida del Forum di Aquileia. Pur nella diversità dei linguaggi e delle poetiche, a unirli è un legame profondo d'amicizia e di stima. Sono Silvano Spessot, Silvano Di Bin ed Elvio Zorzenon. Le loro tele colloquiano in queste settimane con gli affreschi trecenteschi nel complesso dell'Antico ospedale di Santa Maria dei Battuti a San Vito al Tagliamento. Il piano terra ospita le opere di Zorzenon, aquileiese d'origine, ma residente a Fiumicello. Articolate in piani-colore sovrapposti e compenetrati, definiscono irregolari e convulse geometrie bididimensionali di forte valenza espressiva. Su pulsanti superfici si alternano in elaborate tessellature come di mosaico - o di affresco consunto sul quale si è depositata la foschia ambrata del tempo - dinamismo e calma, aggressività, orgiastiche deflagrazioni e quiete espansiva, rese da arpeggi segnici, reticoli spezzettati, esili filiere, sembianze d'ali, assemblaggi di forme indefinite. La sintassi sincopata stabilisce singolari equivalenze con la frenesia, gli accesi movimenti ritmici, il senso d'improvvisazione, della musica jazz. Per qualche parte tributarie del dinamismo futurista sono le emergenze segniche, ma assorbite da un'eccitazione esplosiva che risente dell'Informale e distilla in un magma barbaro eppur raffinato residui accenti figurativi. "Le emozioni mi attraggono sul far della sera - racconta il pittore -: chiudo gli occhi e mi appaiono figure sgargianti. Sono infatti interessato a una ricerca sfrenata del colore"; un colore innervato strutturalmente in comparti che richiamano quelli di Braque e di Picasso; un colore ricco, gemmante di preziosità antica, di araldica sontuosità. Zorzenon unisce il tonalismo dei veneti alla terrestrità densa di ancestrali richiami dei friulani. Fra le bellissime tele una, in particolare, rimane nella memoria; suggerisce, forse, l'idea di un parco saettante di forme arboree, immerso in un bagno di smalto lapislazzulo; sembra rifrangere, in fughe di specchi incantati, gli scintillii di un gioiello raro. Le sale del secondo piano ospitano i quadri di Silvano Di Bin. Quest'ultimo capitolo tracciato dal poliedrico artista di Plasencis di Mereto di Tomba privilegia, rispetto ai contenuti simbolico-allegorici e alle vigorose motivazioni etiche del passato, un raffinato incantamento poetico, un trasognamento fiabesco, quasi una nostalgia di fughe in spazi remoti, in ere di innocenza inviolata. La funzione dell'elemento cromatico fa da protagonista assoluto nelle tele dispiegate tutte sul versante dell'astrazione. Oltre c'è il blu dispiega un fondo azzurro che svapora in levità cilestri, attraversato da uno squarcio sanguigno; Brivido rosso è risolto in luminosità, sfumature, dissolvenze. Fissano suggerimenti, attimi, sussulti di sensazioni a fior di pelle che paiono prolungarsi in un rimbalzare e inseguirsi di echi. Dal cosiddetto periodo meccanico l'artista riprende spezzoni narrativi ricomposti con montaggio sintetico, sciolti in brumose continuità atmosferiche. I cicli raccolti sotto i titoli I nsegnami a volare e La femme et l'oiseau delineano, accanto a sinuose gambe femminili, i disegni compendiari di volatili-libellule emergenti tra schegge rubino ed emulsioni azzurro-ombra. I nudini delle Amazzoni , che raccolgono sotto una falce di luna profili smembrati di cosce, torso, braccia, teste sognanti, secondo metri del Picasso post-cubista, e cavalcano destrieri dai colli allungati, sembrano desunti da una paganità mediterranea, hanno la grazia delle pitture fittili cretesi, si nutrono dell'ebbrezza di danze dionisiache. Il colore lieve, come polveroso, accentua il potenziale lirico dell'immagine, riporta alla meraviglia di reperti arcaici ritrovati, dipana misteriose archeologie dei sentimenti. All'ultimo piano si affollano gli omini-manichini di Spessot. Originario di Cormòns, egli vive attualmente a Rodeano Basso. La sua figurazione sintetica, serializzata, sempre rigorosamente frontale, ridotta a elementare traccia simbolica, riflette, usando polemicamente gli stilemi del cartellone pubblicitario, la condizione massificante imposta dalla società contemporanea. Centrale continua a essere il personaggio anonimo in posa compunta e impettita, la testa un cerchio vuoto, giacca e pantaloni da travet di lusso costruiti a intrecci di rilevate nervature. Un fluire ispessito, sapido, copioso; un ingorgarsi di matasse e filamenti serpentini; elemento di connotazione identitaria la cravatta sgargiante. Contrassegnano le opere recenti una insistita gestualità che scompiglia ventosamente la freschezza dei colori, li fa ribollire, li rende gioiosamente dinamici. Riaffiorano le suggestioni dell' action painting che avevano intessuto le composizioni giovanili e si innestano sulle allusive figurazioni. L'impressione suscitata non è più di atonia, di malessere affondato nel vuoto e nel silenzio. Una voglia di vitalità par riscattare i personaggi avvolti da piogge e intarsi cangianti di colori stagliati su tapisserie festose, raggiate da fasci di policrome luci, tramate di segni diafani che paiono echi di parole e di musiche. È come se i beckettiani Vladimiro ed Estragone si fossero riscossi dalla loro attesa inerte e senza speranza e si affacciassero danzando sulla scena della storia. A rinnovarli è la foga di una pittura crepitante, goduta nella sua sostanza materica, che par richiamare grazie settecentesche passate attraverso il filtro delle avanguardie del Novecento. Particolare importanza assumono le Stele fiammeggianti d'immagini del novello Charlot , reiterate in una pluralità di combinazioni, assimilate a frammenti di murales metropolitani di una gioventù ribelle e gioiosa.
Folla ieri al funerale dell'ex assessore comunale socialista
Commosso addio a Edi Deiust
Sono stati celebrati ieri, a Fiumicello, i funerali di Edoardo Deiust Edoardo, mancato in questi giorni all'età di 66 anni, per un tumore al cervello che gli era stato diagnosticato due anni fa. Lascia la moglie Orlandina Sandrin e i figli Nelli e Roberto.
Edi, come era chiamato amichevolmente dai compaesani, aveva militato nel vecchio Psi fin dal lontano 1960, anno della sua scissione. Per molti anni era stato assessore dei lavori pubblici, nell'amministrazione Bianchin. Opere costruite sotto la sua guida sono ad esempio la palestra comunale e il centro sociale di Fiumicello. Durante il suo mandato, durato per due tornate amministrative consecutive, dal 1980 al 1990, aveva svolto anche il ruolo di assessore delegato con carica di vicesindaco. Le sue priorità erano il lavoro e la famiglia, mentre nel tempo libero si dedicava attivamente alla politica locale e all'amministrazione del Comune. Da ricordare, inoltre, la sua collaborazione nell'organizzazione delle feste paesane del partito.
Chi lo ha conosciuto lo definisce un uomo mite e affabile, "una persona non da prima pagina ma che faceva il proprio dovere senza dare nell'occhio", corretto, coerente e capace non solo nelle decisioni politiche, ma anche nella vita di tutti i giorni.
Così ieri pomeriggio è stato ricordato Edi da una folla di persone che hanno preso parte ai funerali. C'erano il sindaco e la giunta, i donatori di sangue (di cui faceva parte) con il loro labaro, i presidenti di varie associazioni del paese e tantissimi amici.
Matteo Moretti
Vasto cordoglio per la morte dell'ex vicesindaco Edi Deiust
FIUMICELLO L'amore per la famiglia e per il proprio paese erano le caratteristiche di Edoardo Edi Deiust che sono rimaste impresse a chi lo ha conosciuto. L'uomo, 66 anni di Fiumicello, è morto nei giorni scorsi nella propria abitazione lasciando la moglie Orlandina Sandrin e i filgi Nelly e Roberto. Edoardo Deiust, operaio presso la ditta Pre Casa, si iscrisse nelle liste del Partito Socialista nei primi anni Sessanta. Da quel momento, fino alla pensione, non avrebbe mai abbandonato la vita politica ricoprendo anche la doppia carica di vice sindaco e assessore ai lavori pubblici per dieci anni, dal 1980 al 1990, sotto la guida del sindaco Bianchin. "Quando ci si trovava al bar delle Acli - raccontano gli amici - si parlava di tutto, dalla politica alla famiglia. Edi ha fatto grande Fiumicello. Ha governato in modo costruttivo. Anche per gli avversari politici è sempre stato d'esempio, perché era molto scrupoloso in ciò che faceva". Nonostante i numerosi impegni nella politica, nel lavoro e nel volontariato, era anche un donatore di sangue. n. r.
Giornata ecologica: a fine aprile tutti a pulire l'argine dell'Isonzo
SAN CANZIAN D'ISONZO La giornata dedicata alla pulizia dell'argine dell'Isonzo, il 30 aprile, sarà del tutto particolare. La proposta della Polisportiva di Pieris è riuscita a coinvolgere enti pubblici, associazioni, cittadini e scuole. L'ultimo giorno d'aprile l'argine dell'Isonzo sarà invaso dai volontari che si daranno da fare muniti di guanti e sacchetti per i rifiuti. Il ritrovo è alle 8.30, al ponte che unisce Pieris a Fiumicello, zona ex Sigi. Ogni gruppo sarà accompagnato da un volontario della Polisportiva in una precisa area dell'argine (la Polisportiva sta studiando la zona per suddividere in aree minori il territorio). Si lavorerà tutta la mattina e al termine verrà offerta una pastasciutta. Nel pomeriggio la festa ecologica proseguirà con la musica della Filarmonica "Candotti" di Pieris e le esibizioni dei gruppi Falconieri di Monfalcone e Arcieri "Il Falco" di Monfalcone. All'organizzazione parteciperanno la Provincia di Gorizia, che ha concesso il patrocinio, i Comuni di San Canzian, Turriaco, San Pier e Fiumicello, le Pro loco di San Canzian e Turriaco e l'Iris. I rifiuti saranno trasportati nell'area di raccolta di Turriaco, dove l'Iris disporrà speciali contenitori. L'area interessata alla pulizia andrà da quella circostante l'Azienda agricola Lorenzon (Pieris) al confine con San Pier. Un territorio molto vasto, che la Polisportiva si augura di ampliare nei prossimi anni. L'istituto scolastico comprensivo collaborerà permettendo ad alcuni alunni di partecipare. Alice Fumis
Cosa resterà del pontificato
Mi permetto di fare alcune osservazioni sulla fine di questo pontificato. Innanzi tutto, il cattivo, per non aggiungere altro, e spregiudicato uso dei mezzi di comunicazione. Sappiamo bene come la morte attragga la nostra attenzione: le code degli automobilisti di fronte a un incidente, al quale loro sono sopravvissuti, ce lo testimoniano spesso. Non dissimile era l'attenzione che si andava focalizzando attorno a questo Papa, morto ancora prima della morte, finito prima ancora della fine, immolato sull'altare, piuttosto discutibile, dell'audience e della necessità competitiva di essere i primi a darne notizia. A cose fatte, le banalizzazioni e le retoriche, sulla sua figura e opera, non si contano: è ovvio che un atteggiamento sereno e distaccato, una valutazione obiettiva, in questo momento, non convengono a nessuno. Ma, spenti i riflettori, esaurite le batterie mediatiche, resterà ancora così grande questo pontificato? Io, personalmente, non lo credo. Guardo con occhi laici, e vedo ben pochi motivi di trionfo. Troppo è stato ascritto come merito di Giovanni Paolo: non credo, solo per fare un esempio, che il suo contributo e la sua azione alla fine del sistema sovietico siano stati così determinanti come molti ora vogliono far credere. La sua eredità peserà, suppongo, negativamente, proprio in queste ore. Paradossalmente la grande visibilità di questo Papa ha oscurato, o messo in sordina, la Chiesa che egli rappresentava, affidando al suo futuro successore un lascito non facile da gestire. Nessuna o quasi collegialità, un nucleo ristretto di collaboratori fidati ed esclusivi, un rapporto privilegiato con una continua, quasi spasmodica, necessità di apparire ed essere presente sugli scenari del mondo, a convalidare la tesi che se non si appare sui media si è inefficaci, o meglio non-esistenti. Un atteggiamento di chiusura davanti a reali e tangibili esigenze di un cambiamento su specifiche questioni di dottrina: un Papa, insomma, che se da un lato apriva le porte al mondo, sul versante della comunicazione mediatica, non altrettanto avveniva su questioni, forse meno appariscenti, ma sicuramente più determinanti. Non può essere un caso che la Chiesa ortodossa russa questo Pontefice a Mosca proprio non l'ha voluto. Il bilancio di un pontificato non può essere tracciato, in definitiva, solo con il parametro di quanti papa-boys danzino e cantino sotto le finestre dei sacri palazzi. "Non se ne fa un altro", titolava, significativamente, un quotidiano, qualche giorno fa. E io credo che in quella frase, volutamente ambigua, si possa racchiudere più di un senso e significato di questo papato. dottor Luca Bidoli Fiumicello
Truffa, assolto 36enne di Fiumicello
FIUMICELLO. Il Tribunale di Trieste ha assolto ieri, perchè il fatto non sussiste, gli ex vertici e alcuni dipendenti dell'Università Popolare di Trieste (tra i quali Andrea Zuttion, 36 anne, di Fiumicello), imputati a vario titolo di corruzione, abuso d'ufficio, peculato, truffa e frode. Ad essere prosciolti sono stati anche i triestini Alessandro Rossit (51 anni), Luciano Rossit (82) Paolo Zanettini (43), Alessandro Machnich (58) Susanna Isernia (43), Nicolò Urlini (79) Romano Manzotto (54), Sandro Kravanjia (43), di Capodistria (Slovenia). La posizione di Roberto Ambrosi (58 anni), di Trieste, dipendente dell'associazione, era stata stralciata, e il procedimento prosegue autonomamente davanti a un' altra sezione del Tribunale. L'undicesimo imputato, Antonio Mangano (66 anni) di Palermo, in precedenza aveva avuto accesso al patteggiamento della pena. Le indagini erano state avviate alla metà degli anni '90 dal sostituto procuratore Raffaele Tito, in base a un esposto di alcuni italiani residenti in Istria. Secondo l' accusa, i membri del consiglio d' amministrazione avrebbero distratto soldi dell' Università Popolare, per un totale di circa 91 milioni di vecchie lire, destinandoli a spese per la manutenzione delle proprie autovetture.
Il teatro in friulano cala il sipario con due commedie Domani il premio alla migliore compagnia in rassegna
FIUMICELLO Doppio appuntamento a Fiumicello per la Rassegna teatrale in lingua friulana. La compagnia di Porpetto "Vecio Friul" presenterà oggi alle 20.45 in sala consiliare la commedia "Plomp e nivèl". La kermesse sarà chiusa domani dalla compagnia di Ragogna con la commedia di Michele Urtamonti "Tre pas tal curtil". Al termine si conoscerà quale delle compagnie partecipanti si aggiudicherà il "premio di gradimento" determinato dal pubblico.
Giornata dedicata ai giovani ciclisti
Giornata di grande impegno oggi per l'Associazione ciclistica Pieris-Team Isonzo, in collaborazione con Pedale ronchese e Ncg Ronchi, con la "Seconda giornata isontina del ciclismo regionale giovanile e lo svolgimento, a Pieris, di ben tre manifestazioni.
La giornata inizierà con il Gp Roby Calzature, gara di minicross che vedrà i corridori appartenenti alla categoria Giovanissimi destreggiarsi nell'area prospiciente il campo sportivo di Pieris e sempre nel corso della mattinata si svolgerà il 1º Memorial Federico Carlet-2º Trofeo Nord Scavi per gli esordienti, dedicato al giovane ciclista deceduto qualche mese fa.
Nel pomeriggio l'attenzione sarà dedicata agli allievi con il 9º Memorial Mauro Marega - Massimo Vicentini, manifestazioni sostenute con particolare attenzione dalla società organizzatrice, visto che fanno arrivare a Pieris corridori da tutto il Nord Italia, da Austria e Slovenia.
Da mercoledì è iniziata poi la collaborazione tra l'Associazione ciclistica Pieris - Team Isonzo e la scuola media Pellis di Fiumicello nell'àmbito del progetto "Educare al benessere - Ciclismo & Scuola".
Sotto la guida del professor Perusini, della Federciclismo, i rappresentanti del ciclismo pierissino Alfredo Zaza D'Aulisio, Adolfo Bergamasco e Sandro Sandrin hanno cominciato una serie di lezioni per le classi prime e seconde, proponendo esercizi per lo sviluppo delle capacità coordinative in bicicletta.
Confronto in sala consiliare, presente Tesini e l'artista Ivan Bidoli
Ritorno al 25 Aprile 1945 una "lezione" per i giovani
Sono passati sessant'anni dal 25 aprile 1945, data che segna la liberazione delle principali città del Nord Italia dal dominio nazifascista e la fine di fatto della Seconda guerra mondiale in Italia. Quella data distingue un netto confine tra gli anni della dittatura e della mancanza di libertà, e la costruzione di un paese democratico. Sessant'anni sono molti e, anche se numerosi testimoni e protagonisti sono ancora vivi, potrebbe nascere, specie tra i più giovani, la tentazione di liquidare il 25 aprile come una data obsoleta, simbolo di valori superati. Per questo l'Anpi di Fiumicello assieme all'amministrazione, convinti della persistente necessità di preservare e trasmettere la viva memoria di cosa sia stato il fascismo e di cosa abbia rappresentato la Resistenza, hanno organizzato un incontro con il mondo della scuola, delle parrocchie, dell'associazionismo culturale e sportivo, del volontariato e del lavoro.
All'evento, che si terrà domani sera alle 20.30 nella sala consiliare, prenderanno parte, tra gli altri, il presidente del consiglio regionale Alessandro Tesini e l'apprezzato artista locale, Ivan Bidoli. La presenza di Bidoli non è casuale, infatti il pittore fiumicellese è l'autore del progetto "Mai più guerre", monumento dedicato alla memoria dei Caduti di Fiumicello. Inaugurata nella zona scolastica il 25 aprile 1985, l'opera, frutto del volontariato di diverse associazioni locali, esprimeva già allora la consapevolezza di quanta distruzione, morte e sofferenza portasse la guerra. Ai volontari di allora, durante la serata di domani, verrà consegnato, come riconoscimento, una targa raffigurante un disegno dello stesso Bidoli. "L'intento nostro e dell'amministrazione comunale è quello di mantenere costante, soprattutto tra i giovani, il ricordo della lotta e del sacrificio che hanno portato nel nostro Paese, la libertà e la democrazia - spiega Gabrio Feresin, presidente dell'Anpi locale - utilizzando, come simbolo del nostro progetto, la frase "Mai più guerre"".
Andrea Pavoni
Gestione dell'acqua Rifondazione annuncia battaglia
"Gli interessi economici hanno minato la tutela ambientale nella legge regionale sulla gestione dell'acqua". Lo dice Rifondazione comunista di Fiumicello, che chiede ai politici locali e regionali di serrare i ranghi per farsi sentire. "La Regione - spiega Alessandro Gialuz - può attuare la legge anche così, ma sarebbe poco sensibile all'aspetto ambientale. Una legge slegata dalla tutela ambientale è inutile. Qui c'è la volontà di non creare un sub bacino perché cozza contro gli interessi della zona, come il "Tubone"".
Il segretario locale pone l'accento sugli Ambiti ottimali: "Chiediamo che sia bloccato l'iter di approvazione della legge, per avviare una discussione assieme alle gente sulla regolamentazione dell'acqua. Chiediamo che sia riconosciuto il sub bacino della Bassa e che siano definiti gli strumenti attuativi del Piano regionale delle acque. È singolare che vogliano creare solo 4 Ato. La legge, se tutto va bene, entrerà in vigore nel 2007, ma già dal 2010 dovrebbe essere istituito l'Ambito unico. Questa legge così com'è non è altro che una spartizione di quote di mercato. Il contrario di quanto prescritto dalla legge Galli". Nè accetta l'obbligo del pagamento per le analisi: "Così tutti pagheranno qualcosa che dovrebbe essere a carico della Regione". E conclude: "I sindaci ammiccano, ma nessuno assume una posizione netta. Il nostro gruppo consiliare in Regione deve farsi valere. Ci mobiliteremo assieme ai comitati e con assemblee pubbliche".