Martedì 1 marzo, il Messaggero: Precipita dal ponte 62enne di Duino perde la vita Lunedì 7 marzo, il Piccolo: Pizzin respinge le accuse di Rifondazione Martedì 8 marzo, il Piccolo: Gusti e prodotti della Bassa in vetrina ad Alimenta Martedì 15 marzo, il Messaggero: La Margherita: una legge sui pozzi artesiani Sabato 19 marzo, il Gazzettino: Scuola, astensione ferma al 40\% Martedì 22 marzo, il Piccolo: Strage di patenti sulle strade della Bassa Mercoledì 23 marzo, il Messaggero: Pozzi artesiani: protesta del comitato Mercoledì 23 marzo, il Piccolo: Baby-assessori attenti all'ambiente Mercoledì 23 marzo, il Piccolo: La lunga siccità minaccia l'agricoltura Martedì 29 marzo, il Piccolo: I fioristi di Isola Morosini alla fiera Pollice Verde di Gorizia con uno stand Mercoledì 30 marzo, il Messaggero: Pista ciclabile sulla ferrovia, manca l'accordo
Precipita dal ponte 62enne di Duino perde la vita
È morto durante il trasporto con l'elisoccorso dopo essere stato ritrovato in fin di vita sulla riva destra dell'Isonzo. Un 62enne, è caduto ieri pomeriggio poco prima delle 15 dal ponte sul fiume che divide la provincia di Udine da quella di Gorizia in località Papariano di Fiumicello. Secondo la prima ricostruzione dei fatti l'uomo, residente a Medeazza di Duino Aurisina, in provincia di Trieste, avrebbe abbandonato la propria automobile, una fiat Bravo grigio chiara, in una piazzola di ghiaia vicino al greto del fiume. Poi avrebbe raggiunto la statale 14, salendo una delle scalette in cemento che collegano gli argini alla strada. Una volta sul ponte, all'altezza del segnale chilometrico, l'anziano si sarebbe sporto dal parapetto. Dopo un salto di oltre 20 metri, l'uomo è caduto su una parte senz'acqua del letto dell'Isonzo e avrebbe peso immediatamente conoscenza. Tre persone avrebbero assistito all'accaduto. I tre si sono avvicinati alla base del ponte e hanno trovato il corpo quasi senza vita di Gotti. Lanciato l'allarme al 118, sul posto sono intervenuti i volontari della Croce Verde cervignanese, l'elisoccorso di Udine e i carabinieri di Palmanova e Aquileia. (n.r.)
Pizzin respinge le accuse di Rifondazione: "Sulle scuole al passo con il programma"
La spaccatura tra l'amministrazione Dean e i due schieramenti all'opposizione, Fiumicello per tutti e Rifondazione comunista, è ormai netta. Dopo il "foglio di protesta" firmato dalla minoranza, le parole di difesa pronunciate dal sindaco Dean e dall'assessore Pizzin e l'ultima risposta polemica partita dal consigliere di Rifondazione Zemolin, arriva l'ennesima controffensiva dall'altra parte della barricata. Claudio Pizzin si dice stufo di questo gioco e vuole porvi fine una volta per tutte. "Al giorno d'oggi se si può parlare di "Fossa Vecchia" è solamente per merito nostro, se fosse per l'opposizione si parlerebbe di "ex Fossa Vecchia". Infatti, con i soldi che abbiamo ricavato dalla gestione della zona, tramite l'adozione di appalti di servizio, siamo riusciti a rifare parte del sistema d'illuminazione comunale. Inoltre non possono accusarci di non pensare al futuro dato che abbiamo impiantato circa sette ettari di biomassa, coltura che avrà uno sviluppo calcolato intorno ai dieci anni. Per quanto riguarda invece le opere pubbliche - sottolinea risoluto l'assessore - dal 1999 a oggi siamo riusciti, nei tempi tecnici previsti, a mettere a norma tutte le scuole dell'obbligo, compresa quella materna. Infine, parlando di bilancio, durante l'ultimo consiglio comunale bastava porre maggiore attenzione ai consiglieri della maggioranza mentre parlavano, oppure alla relazione che ho presentato, dove si dichiara che nel corso del 2005 verranno ultimati i lavori riguardanti i servizi igienici e l'impianto di riscaldamento della scuola media; e con queste parole, per quel che mi riguarda, la questione è definitivamente chiusa". Andrea Pavoni
Gusti e prodotti della Bassa in vetrina ad Alimenta
Prodotti ortofrutticoli e vinicoli, latterie, allevamenti di cavalli e di bovini, agriturismo, alberghi e bed & breakfast sono stati al centro della promozione che tredici comuni della Bassa friulana, unitamente a oltre un centinaio di aziende operanti nella stessa zona, hanno effettuato a Udine nell'ambito della importante manifestazione fieristica "Alimenta". Nello stand dell'Aiat di Grado, Aquileia e Palmanova che ha curato quest'anno la promozione dell'iniziativa, è stato fatto particolare riferimento alla quinta edizione di Aziende Aperte, la grande manifestazione che si svolgerà domenica 5 giugno quando oltre cento aziende apriranno le porte ai visitatori per far conoscere le produzioni agricole tipiche locali, i processi produttivi, la comprovata genuinità e la qualità dei prodotti friulani, consentendo fra l'altro agli ospiti (saranno predisposti particolari "pacchetti" di offerte) di trascorrere un intero fine settimana a contatto con la natura e con i suoi prodotti alimentari. Una importante vetrina dell'agro alimentare dunque che vede coinvolti i comuni di Aquileia, Bagnaria Arsa, Bicinicco, Cervignano del Friuli, Chiopris Viscone, Fiumicello, Pavia di Udine, Ruda, Santa Maria la Longa, San Vito al Torre, Terzo d'Aquileia, Trivignano Udinese e Villa Vicentina. Con il coordinamento di Claudio Pizzin, assessore comunale di Fiumicello, ad Alimenta si sono presentate diverse ditte e sono stati offerte ai visitatori degustazioni da parte di latterie di Bicinicco, Santa Maria la Longa e Trivignano Udinese (vari tipi di formaggi e gelati). Sono stati offerti inoltre assaggi di vino di tutte le realtà interessate ad Aziende Aperte oltre a quelli del Consorzio Vini Doc Aquileia che è stato rappresentato dal direttore Riccardo Bini. Allo stand dell'Aiat di Grado, Aquileia e Palmanova, oltre al direttore della stessa Paolo Bisiach, sono intervenuti anche il sindaco di Fiumicello Paolo Dean, quello di Aquileia Alviano Scarel e gli assessori Palmina Mian di Ruda e Mario Pecile di Santa Maria la Longa. Tutte le informazioni relative all'iniziativa Aziende Aperte si possono trovare anche sul sito Internet www.aziende-aperte.it .
La Margherita: una legge sui pozzi artesiani
CERVIGNANO. Il "Coordinamento amministratori della Margherita della Bassa Friulana" si è riunito per discutere un tema di strettissima attualità, vale a dire le tematiche relative alla prossima approvazione della legge regionale che recepisce la cosiddetta Legge Galli, in tema di risorse idriche. Presenti sindaci, amministratori vari e tecnici, a presiedere l'incontro il vice presidente Anci, nonché sindaco di Fiumicello, Paolo Dean, con il vice sindaco di Cervignano, Gino Zampar il quale ha introdotto il consigliere regionale, Paolo Menis, componente della commissione alla quale fanno capo i temi ambientali e compete il parere sul ddl oggetto dell'incontro. Agli esponenti politici ha fatto da riferimento, al tavolo dei lavori, sul piano tecnico, il direttore del Consorzio Depurazione Laguna, Alessandro Florit. "Dal dibattito - si legge in una nota- sono emerse tutte le preoccupazioni degli amministratori nei confronti di un provvedimento (il ddl, ndr) che, così concepito, non garantisce la salvaguardia della peculiarità del sistema di rifornimento idrico della zona. Per la cui particolarità si renderebbe, invece, necessaria una specifica norma di legge oppure la costituzione di un'area di sub-bacino che analizzi, in modo autonomo, le problematiche del caso a differenza della bozza di legge che assegna il territorio della Bassa ad un Ambito Territoriale Ottimale corrispondente a quello della Provincia di Udine che include Comuni con problemi nettamente diversi". È emersa, pertanto la volontà di conservare integra l'opportunità offerta dai pozzi artesiani e, nel frattempo la preoccupazione di poter garantire acqua di qualità alle generazioni future attraverso studi ambientali adeguati. In definitiva "auspichiamo - la conclusione di Dean - che il ddl proposto subisca le opportune modifiche in sede di commissione e di consiglio regionale e, pertanto, invitiamo Menis a farsi promotore di un'iniziativa in tal senso". Alberto Landi
Scuola, astensione ferma al 40\%
È il dato fornito dai sindacati. Contro corrente la Media di Fiumicello, dove non s'è fatta lezione
Davanti a Palazzo Antonini c'era lozoccolo duro della protesta del mondo della scuola e dell'Università, con le bandiere, gli slogan e la rabbia, per un contratto fermo e, soprattutto, per una riforma che "sta svilendo - diceva Micaela, docente in una materna di Udine - il nostro lavoro".
Secondo le cifre della Cgil-Flc, snocciolate da Antonio Luongo, in provincia di Udine ha scioperato "il 40\% dei docenti, mentre minori sono state le adesioni fra il personale Ata", (contro il 45-50\% del Pordenonese e il 50\% circa della media regionale): due insegnanti su cinque. E ci sono stati casi come quello della "scuola media di Fiumicello (19 docenti e 108 studenti ndr), che non ha aperto i battenti, perché tutto il personale ha fatto sciopero". Ma anche in quel 60\% che, in provincia, è entrato in aula e ha fatto lezione, mentre i colleghi scendevano in piazza, c'è chi ha scelto di farlo per necessità. Lo dicono chiaramente Micaela e Marisa, insegnante in una media della Bassa friulana: "Molti non hanno scioperato perché, con i pochi soldi che entrano al mese, 80 euro di trattenuta iniziano a diventare una cifra importante". Lo ribadisce Luongo: "Ora bisogna aprire una trattativa vera e devono essere messe a disposizione le risorse necessarie per difendere il potere d'acquisto delle retribuzioni. Il personale, anche quello che non ha scioperato perché non riesce ad arrivare con lo stipendio alla fine del mese, rifiuta l'elemosina e non accetta la mancia proposta dal governo". Luongo parla comunque di "un indiscutibile successo con qualche eccezione. Considerando che era solo il sindacato confederale a chiamare alla lotta e che questo era il terzo sciopero per il contratto e quindi era da mettere in conto un po' di stanchezza, siamo soddisfatti per le adesioni".
I docenti non ci stanno a una riforma che fa mancare i docenti di sostegno ("ci sono ragazzi con il 100\% di invalidità, che su 40 ore hanno diritto a solo 15 di sostegno: una condizione insostenibile"), che costringe le scuole, come prassi, a chiedere l'"elemosina" ai genitori per comprare i pennarelli o la carta per le fotocopie ("è diventato normale che le famiglie si autotassino per acquistare il materiale che manca"), che non autorizza nuove classi di tempo pieno. Ad appoggiarli nella lotta, gli studenti del Csp, che ieri, con un corteo (da "400 persone di tutti gli istituti di Udine e anche da San Daniele e Gemona" secondo gli organizzatori), si sono uniti al presidio davanti a Palazzo Antonini. "Chiediamo la totale abrogazione della riforma Moratti e il raddoppio dei finanziamenti per la scuola statale, l'assunzione di tutti i precari dell'istruzione, un piano di investimento per i laboratori nelle scuole e una retribuzione per gli studenti in stage", dice Matteo Molinaro.
Ma il Csp tira le orecchie anche alla Regione e ai sindacati: "Critichiamo certe aperture ai principi della riforma Moratti sul legame scuola-impresa e critichiamo anche l'atteggiamento attendista dei sindacati: non si può convocare mobilitazioni ogni 6-8 mesi".
Camilla De Mori
Strage di patenti sulle strade della Bassa undici ritiri per guida in stato di ebbrezza
L'Arma si muove a tutto campo, dispiega forze e dissemina di posti di blocco le maggiori arterie stradali della Bassa friulana e piovono i ritiri delle patenti. Ben undici nell'ultimo fine settimana. Una strage, se si tiene conto che il tutto è avvenuto nel giro di due notti, quelle tra venerdì e sabato e tra sabato e domenica. A mobilitarsi, nel perseguire l'ormai rodata e sistematica azione di controllo per prevenire il fenomeno degli incidenti stradali, è stata la Compagnia dell'Arma dei carabinieri di Palmanova che s'è avvalsa, oltre che del Nucleo radiomobile palmarino, anche del contributo delle stazioni dipendenti dal Comando della città stellata. Il risultato di questa raffica di verifiche sono dunque undici patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza. In particolare, i militi coordinati dalla Compagnia palmarina hanno effettuato due posti di blocco nella notte tra venerdì e sabato scorsi lungo la provinciale 68, all'altezza del comune di Fiumicello: qui i carabinieri hanno ritirato sei patenti. Nella successiva operazione di vigilanza, la notte tra sabato e domenica, che ha interessato i comuni Bicinicco, Gonars e di Manzano, le pattuglie dell'Arma hanno "congelato" altre cinque patenti di guida. Per tutti il problema era uno solo, la guida in stato di ebbrezza: i tassi alcolemici infatti si attestavano attorno all'1,5 rispetto al limite di legge fissato nello 0,5. Gli automobilisti coinvolti nel ritiro dei documenti risultavano residenti a Trieste, Gorizia, Gradisca, San Canzian d'Isonzo, Aquileia, Bagnaria Arsa, Santa Maria la Longa, Mortegliano, Castions di Strada, Manzano, Salerno.
Una delegazione di cittadini alla Commissione regionale ambiente
Pozzi artesiani: protesta del comitato
CERVIGNANO. Il "popolo delle fontane", che si batte per il mantenimento dei pozzi artesiani, scende in campo per il problema "gestione dell'acqua" che una legge regionale allo studio deve definire. Si annunciano pubbliche assemblee (la prima questa sera a San Giorgio) per una maggiore visibilità anche se, per il momento, il tono resta soft anche perché il comitato è, ovviamente, trasversale a tutti gli schieramenti politici. Si spiega anche così l'intervento morbido, sull'argomento, da parte della Margherita e di Rc, in quanto componenti del "governo regionale", pur se in disaccordo con il Ddl in discussione. In particolare Rc ha auspicato che all'assemblea in calendario per il 30 marzo, organizzata dall'Amministrazione comunale cervignanese nel teatro Pasolini, partecipino, come relatori, coloro che si battono da oltre un decennio per la difesa dei pozzi, vale a dire il "Comitato per la salvaguardia delle falde e dei pozzi artesiani del Cervignanese e del Sanvitese", onde evitare, tenuto conto di quesiti e richieste che saranno avanzati, un dialogo a distanza tra "palcoscenico e platea". Il Comitato ha, intanto, messo a segno un primo colpo con l'audizione in Commissione regionale territorio e ambiente, presieduta dal consigliere regionale Fortuna-Drossi, dei suoi componenti, Gelmino Pozzo e Giampaolo Chendi di Cervignano, Renato Iacumin di Aquileia, Luciano Borin di Fiumicello, nonchè dei rappresentanti del Sanvitese, audizione protrattasi per oltre due ore. Senza addentrarsi in particolari tecnici "è stata ribadita, - ci viene detto - la richiesta di attuazione dell'area di sub-bacino o sub-ambito, prevista dalla legge Galli, la difesa dei pozzi artesiani la concreta opera di tutela delle falde da ogni tipo di inquinamento e lo studio conoscitivo delle stesse". Il documento presentato in Commissione ricorda ancora come il Parlamento Europeo abbia approvato una risoluzione grazie alla quale l'acqua non deve sottostare alle leggi della domanda e dell'offerta mentre "sembra si discuta - recita ancora il documento - di aziende per la sua vendita e trasformazione, e gli schieramenti si formano sulla base dei grandi interessi in gioco". Ed, a proposito di un articolo del ddl, "costruito tautologicamente - come viene affermato, quasi come un circolo vizioso - è necessario si afferma - che si evitino l'ingresso di cavalli di Troia, come l'articolo stesso sembra permettere". Con oltre 15000 firme alle spalle" è tempo di uscire dagli equilibrismi politici - ci dice un componente del Comitato -, impegniamoci a fare una legge di tutela della risorsa-acqua che non è una merce ma un diritto". Alberto Landi
Baby-assessori attenti all'ambiente
FIUMICELLO Durante la prima seduta del Consiglio comunale dei Giovani, Guido Gandus, il neo eletto baby-sindaco, e i sedici consiglieri che lo affiancheranno nei due anni di mandato previsti, hanno subito messo in mostra grande organizzazione e idee chiare e precise, presentando progetti che riflettono le reali esigenze dei giovani fiumicellesi. Il nuovo primo cittadino dei giovani, dopo aver ricevuto la fascia dal sindaco uscente Maicol Armeli, ha prestato il giuramento di rito, ringraziando, con la sagacia di un politico ormai navigato, tutti coloro che hanno hanno preso parte alla campagna elettorale collaborando alla sua elezione. Gli indirizzi dei quattro assessorati, che formano la spina dorsale del governo dei giovani, prendono in considerazione progetti ideati dal nuovo consiglio, oppure presi in eredità dalla giunta precedente. Gabriele Franzot, assessore alle Politiche sociali, ha evidenziato l'importanza dei diritti dei bambini, con l'intenzione di continuare a sostenere l'adozione a distanza di una bambina del Kenya, e organizzando degli incontri con i ragazzi di Chernobyl, che saranno ospitati dalla famiglie di Fiumicello durante l'estate. Irene Regeni, assessore allo Sport e tempo libero, ha invece presentato la promozione e l'organizzazione di eventi sportivi, artistici e musicali. Per quanto riguarda le Politiche ambientali, secondo l'assessore Stefania Fonzari, bisogna approfondire la conoscenza dell'ambiente, promovendo incontri con il Club alpino italiano, la Lega antivivisezione e il Wwf e continuando a raccogliere cibo e fondi per il canile "La Cuccia" di Monfalcone. Infine, l'assessore alla Cultura e istruzione, Stefania Faggiani, ha sottolineato l'importanza di incentivare nuovi contatti con scuole straniere e di mantenere saldi i rapporti con i Consigli comunali di altri centri italiani, soprattutto attrverso internet. Andrea Pavoni
In assenza di pioggia le prime colture a subire danni saranno orzo e frumento
La lunga siccità minaccia l'agricoltura
Il perdurare della siccità sta creando forte preoccupazione tra i coltivatori della Bassa friulana. La pioggia che da molti giorni tarda ad arrivare, unita all'alzarsi delle temperature e al conseguente impennarsi delle escursioni termiche, sta alimentando una forte apprensione tra gli agricoltori. E questo sensibile nervosismo, che sempre più si diffonde nel settore, non appare certo immotivato: la Bassa, in questi periodi di scarse precipitazioni, è infatti una delle aree maggiormente a rischio, dove la penuria idrica e l'aridità del terreno - soprattutto a Fiumicello e nelle zone verso Grado con la sua frazione agricola di Fossalon - possono rivelarsi seriamente pericolose. Ma come si è creata questa sfortunata situazione climatica? I meteorologi la spiegano con la prevalenza di venti orientali, che hanno favorito, a scapito delle zone alpine e di quelle padane, una maggiore concentrazione di piogge nelle regioni appenniniche. Cosicché tutto dipende - sostengono gli esperti - dall'evoluzione climatica delle prossime settimane, quando potrebbe anche delinearsi un reale stato di emergenza. "Se questa siccità dovesse persistere per i prossimi quindici giorni - afferma infatti Gianfranco Drigo, vicedirettore provinciale della Coldiretti di Udine -, potranno subire danni soprattutto i cereali autunno-vernini, ovvero l'orzo e il frumento, interessati da una difficoltà di ripresa vegetativa". "Ma la situazione - continua Drigo - è nel complesso sotto controllo. Per il momento non ci sono evidenze né nel settore frutticolo, né in quello delle foraggiere. E i rischi reali possono essere soprattutto di tipo indiretto". Ovvero? "Se non dovesse piovere - spiega ancora Drigo -, c'è il rischio di non riuscire a costituire adeguate riserve idriche per l'estate, nei laghi montani a esempio, e una delle zone che più ne risentirebbero sarebbe proprio la Bassa friulana". Per fare il punto della situazione - in questo stato di incertezza dove tutto dipende dalle prossime evoluzioni climatiche - si possono dunque elencare i vari tipi di colture e precisare i rischi a cui vanno incontro. Le coltivazioni dei cereali autunno-vernini, come l'orzo e il frumento, possono subire un ritardo della ripresa vegetativa. E lo stesso può dirsi per i frutteti e le erbacee che, pur trovandosi ora in stasi vegetativa, dovrebbero presto riprendere il loro ciclo di crescita. Un altro fattore di rischio riguarda poi la semina delle colture primaverili: se la pioggia tarda infatti ad arrivare, il mais e la soia troveranno un letto troppo secco, incapace a garantire ai semi una germinazione ideale. I vigneti, infine, giungeranno al "pianto della vite" (ovvero alla fase di circolazione della linfa che precede l'attività vegetativa) tra circa quindici giorni, e i possibili rischi si potranno definire solo nelle prossime settimane. In chiusura una notizia rassicurante: i meteorologi hanno annunciato che una perturbazione atlantica si sta approssimando, e si stabilità sull'Italia - almeno così si augurano gli agricoltori - a metà di questa settimana. Alessandro Dose
I fioristi di Isola Morosini alla fiera "Pollice Verde" di Gorizia con uno stand
SAN CANZIAN Sboccia la primavera alla scuola regionale fioristi di Isola Morosini e subito arrivano 100 metri quadri da decorare. Nel calendario delle attività della scuola, legate alla bella stagione, si inserisce infatti un primo appuntamento da non perdere: venerdì, sabato e domenica prossimi, si trasformeranno infatti in un'occasione davvero preziosa per gli appassionati della natura poichè in quel di Gorizia sarà organizzata la prima edizione della fiera "Pollice Verde". A questo singolare avvenimento non potevano mancare gli allievi della scuola fioristi regionale, che parteciperanno con uno stand di 100 metri quadri, realizzato interamente dagli allievi del corso di florovivaista. Il progetto è stato studiato ed elaborato grazie all'aiuto dell'insegnante di disegno e progettazione, Erman Soranzio, che a Gorizia coordinerà gli allievi anche durante l'allestimento dello stesso. Lo stand avrà un'ambientazione giapponese e sarà arricchito da strutture di fiori e piante; il tutto formerà una creazione affascinante e fantasiosa grazie anche al contributo di Rossella Biasiol, insegnante del laboratorio di arte floreale. Durante i tre giorni di fiera la scuola presenterà i suoi allievi florovivaisti, che sabato realizzeranno al loro stand dei bouquet orientali da vendere al pubblico (il ricavato sarà dato in beneficenza su coordinamento di don Gigi Fontanot, parroco di Fiumicello), e i suoi fioristi professionisti, vincitori di concorsi regionali ed europei che il giorno successivo realizzeranno bouquet tematici da competizione. L'insieme degli allievi sarà coordinato da un ospite d'eccezione: il maestro europeo Chicco Pastorino di Pianetafiore. Alice Fumis
Cervignano: incontro tra Trenitalia, Comuni e Provincia per la Grado-Belvedere
Pista ciclabile sulla ferrovia, manca l'accordo
CERVIGNANO. Trenitalia, Ferrovie friulane e Comuni della Bassa sono alla ricerca di un accordo per risolvere il problema della tratta ferroviaria inutilizzata Cervignano - Belvedere. E ieri c'è stato il primo incontro informale tra i rappresentanti dei diversi enti nella sala consigliare del municipio di Cervignano. Com'è noto, al posto della linea ferroviaria di origine austriaca dovrebbe essere costruito un tratto della pista ciclabile Palmanova - Grado. Per eseguire l'opera, tuttavia, la Provincia di Udine e i comuni interessati dovranno prima entrare in possesso dei terreni attraversati dalle rotaie, attualmente di proprietà delle ferrovie italiane. "Il problema - ha dichiarato l'assessore alla Viabilità e Trasporti della provincia di Gorizia Edi Minin - è economico. Per le ferrovie italiane quella tratta non utilizzata costituisce un costo sia per la sua manutenzione, sia per il mantenimento della sicurezza. Visto il momento economico in cui versa la Spa nazionale, sarebbe conveniente per loro cedere quel tratto di ferrovia. Noi stiamo cercando di ottenerlo gratuitamente". L'incontro di ieri, come si è detto, era solamente informale. La speranza degli amministratori è che seguano altri incontri ufficiali che favoriscano un esito positivo della questione. Prima che sia organizzato un secondo appuntamento, però, i rappresentanti locali di Trenitalia dovranno esporre il problema ai vertici societari. La vertenza, quindi, non si risolverà in tempi brevi. La costruzione del collegamento ferroviario tra Cervignano e Belvedere risale al 1893. La ferrovia, eseguita dal governo austroungarico, era dedicata alla spedizione di merci e al trasporto di persone. Sono molti, infatti, gli anziani della zona a ricordare il viaggio in treno per raggiungere il molo di Belvedere dal quale partivano le imbarcazioni diretta al santuario di Barbana. La ferrovia è passata in mano all'Italia dopo la Prima guerra mondiale ed è rimasta in funzione fino al 1943. La linea era gestita dalla società Ferrovie Friulane, i cui soci sono i comuni del territorio, compresi Grado e Fiumicello. La società, pur non avendo alcun compito di gestione, è tuttora esistente. "Stiamo cercando - ha sottolineato l'assessore - di trovare una forma di accordo in modo da chiudere definitivamente la vicenda. Così potremo cedere la proprietà ai comuni e chiudere una storica società per azioni come le Ferrovie friulane". Nel corso della riunione sono stati affrontati anche i problemi legati alla proprietà della tratta Cervignano - Monfalcone - Portorose. Norman Rusin